

Tuoni, fulmini, saette: ecco come fotografarli

Quando scoppia un temporale, la maggior parte di noi si rifugia in casa, cerca riparo o si nasconde sotto le coperte. Ma c’è una categoria di persone che va controtendenza: i fotografi di tempeste. I temporali sono uno spettacolo naturale e vanno catturati in uno scatto. Come? Ne parliamo in questo articolo.
Come si fotografa un temporale con tanto di fulmine spettacolare? La tecnica, di per sé, non è molto complicata; la parte difficile sta nell’essere nel posto giusto al momento giusto. Ecco qualche consiglio.
Normalmente non do consigli senza averli prima provati io stesso, ma nelle ultime settimane ci sono stati pochi temporali e voglio pubblicare il mio articolo prima della prossima ondata, così potrai mettere in pratica queste nozioni già da subito. Per questa occasione, quindi, non mi sono rifatto alle mie esperienze personali, ma a quelle di Andreas Hostettler, che non solo fotografa i temporali, ma è anche meteorologo di professione.
Come fotografare un fulmine
Prima di tutto, vediamo la tecnica. Dal momento che non puoi mai sapere quando e dove colpirà esattamente il prossimo fulmine, devi riprendere con tempi di esposizione molto lunghi: apri l'otturatore della macchina fotografica e richiudilo solo quando un fulmine è caduto nel campo visivo della fotocamera. L’inquadratura dovrebbe essere il più ampio possibile, quindi opta per un obiettivo grandangolare. Poiché utilizzi tempi di esposizione lunghi, devi usare anche un treppiede. Se puoi, scegline uno che non barcolli e cada alla prima folata di vento. E, già che parliamo di attrezzatura, procurati anche una batteria di riserva; le esposizioni prolungate consumano molta energia.

Naturalmente, i tempi di esposizione lunghi funzionano meglio al buio e, per fortuna, i temporali spesso scoppiano di sera o di notte. Un filtro ND (detto anche filtro grigio neutro) ti permette comunque di esporre il sensore a lungo anche durante il giorno. I fulmini possono essere meno impressionanti alla luce del sole, ma le nuvole e il paesaggio risaltano molto di più in foto.
In alternativa, la funzione video si rivela utile anche in pieno giorno, in particolare con le macchine fotografiche che possono riprendere in 4K. Alcuni modelli dispongono di una modalità speciale che cattura immagini video continue o serie di foto a intervalli molto ravvicinati, salvandoli solo se premi il pulsante di scatto dell'otturatore. Andreas Hostettler ha testato questa funzionalità sul Panasonic Lumix G81 e ne è rimasto soddisfatto. Panasonic la chiama il «Pre-Burst» e ne ha dotato anche altri modelli.
Imposta la sensibilità ISO sul valore più basso (normalmente ISO 100). L'apertura corretta dipende dalla luminosità, dalle sorgenti luminose presenti sull'immagine e, naturalmente, anche dal tempo di esposizione. Se, oltre al fulmine, vuoi illuminare perfettamente anche il paesaggio, è meglio impostare in anticipo il tempo di esposizione e l'apertura del diaframma (ad esempio 30 secondi e f/8). Tuttavia, devi tenere premuto per quei 30 secondi, non importa che ci siano uno, cento o nessun fulmine. Perciò la cosa ha anche i suoi svantaggi.
Per il tempo di esposizione fisso, imposta la fotocamera in modalità manuale (M), seleziona l'apertura e il tempo di esposizione. Se superi la durata massima di 30 secondi, sulla maggior parte delle fotocamere viene attivata la modalità Bulb. Alcuni modelli sono leggermente diversi; hanno una modalità Bulb separata (abbreviata con «B») accanto alla modalità M. Indipendentemente da dove si trovi, la modalità B continua l'esposizione finché premi lo scatto e anche per più di 30 secondi, se lo desideri. Per evitare che l'immagine si sfuochi, utilizza uno scatto remoto o l'applicazione fotocamera sullo smartphone.
Anteprima con tempo di esposizione fisso
Con le fotocamere mirrorless, l'immagine nel mirino mostra già la luminosità risultante dall'esposizione lunga con l'apertura corrente. In caso contrario, questa opzione è probabilmente disattivata nelle impostazioni. Sulla Canon M50, per fare un esempio, la voce di menu si chiama «Simulazione di esposizione».
Naturalmente questo non è possibile con le fotocamere reflex, dove invece si può fare solo nella Live View dell’LCD. Se per qualche motivo non è possibile eseguire una simulazione di esposizione sulla fotocamera, fai un paio di calcoli per non attendere 30 secondi ogni volta prima di scoprire che l'esposizione non è ancora quella giusta. Ecco perché, per la ripresa di prova, aumenti la sensibilità a 3200 ISO e invece esponi solo per un secondo. Mi spiego meglio: da 100 a 3200 ISO, il valore raddoppia cinque volte. Per ottenere la stessa luminosità, il tempo di esposizione deve essere diviso per cinque (alla stessa apertura). Ciò equivale a 0,93 secondi per 30 secondi, che qui ho arrotondato, perché non c’è bisogno di essere così precisi.
Altri suggerimenti per l’esposizione lunga
- Foglie, rami ed erba alte si muovono con il vento. Se la foto ne contiene troppi, possono risultare completamente sfuocati.
- Al buio, le immagini sembrano più luminose di quanto non siano in realtà. Non fidarti dei tuoi occhi, ma dell'istogramma.
- Scatta foto in RAW in modo da poter correggere più facilmente al computer.
- Con tempi di esposizione lunghi, anche le sorgenti luminose deboli, come i lampioni, possono diventare troppo forti, soprattutto rispetto al resto. A volte è meglio non inquadrarle.
- Un parasole fissato sulla lente può bloccare la luce laterale e proteggere dalle prime gocce di pioggia.
Nel posto giusto al momento giusto
La grande sfida di fotografare tempeste è quella di essere nel posto giusto al momento giusto, con tutte le attrezzature necessarie.
Le previsioni del tempo forniscono alcune indicazioni per i due o tre giorni successivi; ma, quando il momento fatidico si avvicina, ti servono più informazioni. Qui può esserti utile un radar per le precipitazioni come quello che trovi sul sito web di MeteoSvizzera o meglio ancora sull'app mobile.
Ora, pioggia non significa necessariamente fulmini. Il radar delle precipitazioni è in grado di prevedere in modo affidabile la caduta di fulmini? Internet è piena di opinioni diverse sull'argomento, perciò ho chiesto direttamente a MeteoSvizzera e ne ho parlato con Andreas Hostettler. La sua risposta: «Sì, il radar delle precipitazioni mostra con precisione dove si scatenerà una tempesta. Le quantità di precipitazioni sono rappresentate con diversi colori. Il punto in cui si trova una cellula con precipitazioni intense si può determinare con il radar delle precipitazioni sulla base delle diverse colorazioni. Le tempeste con forti precipitazioni sono arancioni, rosse o addirittura viola, il più alto grado di intensità, che di solito indica la grandine».

Le mappe mostrano anche i punti in cui hanno colpito gli ultimi fulmini e i diversi colori ne indicano la durata. Dal gradiente di colore – simili a quelli del radar precipitazioni – puoi capire in che direzione si sta muovendo un temporale. Le mappe fulmini di tutto il mondo sono disponibili sui siti web blitzortung.org e lightningmaps.org. Quest'ultima è un po’ più chiara, ma si basa sugli stessi dati di blitzortung.org, forniti da una community con membri sparsi in tutto il mondo. Le applicazioni mobili corrispondenti si chiamano BlitzortungLive (iOS) e Blitzortung GewitterMonitor (Android).

Scegli un punto adatto prima del temporale
Come sfruttare al meglio le informazioni del radar precipitazioni e delle mappe fulmini? Basta saltare in auto e guidare fino al punto in cui dovrebbe scoppiare il temporale? Oppure è meglio cercare prima un luogo in cui dovrebbe piovere e poi aspettare che arrivi la tempesta? Secondo Andreas Hostettler, alcuni fotografi «entrano nel cuore della tempesta, non importa dove si trovi»; per lui, però, questo metodo non funziona. Non è sufficiente essere nel luogo giusto, perché è anche necessario trovare un buon punto da cui osservare il temporale; Idealmente, un punto da cui si possa inquadrare anche uno sfondo interessante. E tutto questo va fatto in fretta, altrimenti rischiamo di perdere un’occasione. Se non si conosce bene il luogo in questione, può essere difficile.

Hostettler quindi fa il contrario: cerca in anticipo un posto dove sa di poter scattare buone foto, come la terrazza panoramica Bäumli a Winterthur, vicino a casa sua. «Ha il vantaggio di essere orientata verso sud-ovest, ed è da lì che spesso arrivano i temporali. E poi da qui si vede anche la città, non solo qualche edificio».
Per scoprire i punti panoramici più adatti, consiglia il sito web turmfinder.ch, su cui sono elencate tutte le torri di osservazione visitabili in Svizzera su una mappa.
Mantenere una distanza di sicurezza
È importante che ti trovi nelle vicinanze di un temporale, ma non nel bel mezzo di lampi e fulmini! Di solito, su terrazze panoramiche e torri varie siamo troppo esposti. Secondo Hostettler, «A volte le app emettono un suono di avviso quando siamo troppo vicini a un temporale. 15 chilometri è la distanza di sicurezza da mantenere, a cui è anche più facile fotografare perché il vento e la pioggia non sono esagerati». Ma non è sempre così. In alcuni casi, un temporale può essere preceduto da nu vento che soffia a più di 70 km/h da una distanza di 20-30 chilometri.
Hostettler consiglia l'app Thunderstorm Alarm per iOS e Android, perché mostra sia i fulmini che il segnale radar.
Secondo il meteorologo, è anche importante sapere che spesso si formano inaspettatamente nuove cellule di tempesta prima di un temporale che si sta avvicinando. Ecco perché devi sempre guardare il cielo che stai fotografando per avvistare queste formazioni di nuvole minacciose. «Le nuove celle di tempesta tendono a emettere una sorta di brontolio causato da piccole scariche nello strato superiore delle nuvole che indicano un temporale e un fulmine imminente».
Per stimare la distanza del fulmine puoi anche usare un buon vecchio trucco: conta i secondi tra il fulmine e il primo tuono. Il suono percorre circa un chilometro in tre secondi, la luce ne impiega zero. Quindi, se conti dieci secondi, sei a poco più di tre chilometri dal fulmine.
Se ci tieni alla tua vita, non giocare con il fuoco e, nel dubbio, interrompi il tuo servizio fotografico, anche se non hai ancora scattato foto di cui sei soddisfatto. «Una volta sono riuscito a malapena a salire in macchina e subito dopo un fulmine ha colpito una gru a 100 metri da me», dice Hostettler. Un altro consiglio di sicurezza: non allontanarti troppo dalla tua auto, perché al suo interno sei protetto dai fulmini.
Foto di copertina: Andreas Hostettler

Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo.