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Il nuovo miglior TV OLED di Sony: cosa sa fare l’AG9?
di Luca Fontana
L'OLED AG9 di Sony è più un'evoluzione che una rivoluzione: stesso processore del modello precedente, ma audio migliorato. La riproduzione dei colori e dei dettagli rimane imbattibile.
L'AG9 di Sony per me non è del tutto una novità, perché ho dato un’occhiata ai TV OLED 2019 la scorsa primavera al Sony Roadshow di Zurigo.
Già in quell’occasione, sono rimasto molto colpito dal nuovo stand. Cos’ha di così speciale? Che permette al display dell’AG9 di stare in «piedi». Il suo predecessore, l’AF9, aveva un design a «cornice», con lo schermo appoggiato al supporto. Si trattava di una vera e propria dichiarazione nell’universo dei TV, ma sembra che Sony abbia già rinunciato a questa idea. Il colosso giapponese questa volta si è concentrato soprattutto sull’audio, a cui ha aggiunto un plus, sviluppando l’«Acoustic Surface Audio+». Il suono dell’AG9 dovrebbe essere ancora più pieno e potente.
Il TV gira sul processore X1 Ultimate, che praticamente è il suo cervello. Qui, nessuna novità: l'AF9 ne era già dotato. Ma, secondo Sony, l'algoritmo è stato migliorato, permettendo al potente processore di ottenere il massimo dal pannello OLED.
Bene, è arrivato il momento di testare il televisore che Sony mi ha messo a disposizione: il modello da 65 pollici.
Come tutti gli OLED, se lo guardi di lato l'AG9 di Sony è piatto come una sogliola. Il motivo è che che i pixel OLED — milioni di minuscoli quadratini dietro al display che, nell’insieme, producono l'immagine — hanno un’illuminazione propria che entra in funzione quando il TV viene acceso. In questo modo, un display OLED non ha bisogno della retroilluminazione a LED, che è comune nei televisori LCD, ed è molto più piatto. L’ho misurato: circa 0,6 centimetri. È più sottile del mio indice. Interessante!
Per montare questo televisore da 21 kg sulla parete, dovrai aggiungere circa 3,5 centimetri di alloggiamento. È qui che sono installati il processore d’immagine e tutto l’hardware. In fin dei conti, si tratta di un dispositivo super sottile.
A proposito: contemporaneamente a questa recensione, il nostro Product Management offre un supporto da parete gratuito a chiunque acquisti un Sony AG9. L’offerta vale per due settimane dalla pubblicazione di questo articolo. Non che io stia cercando di convincerti, ma se sei comunque interessato a comprarlo, credo possa esserti utile sapere che con l’acquisto del TV avrai anche un supporto in regalo. Una bella occasione, ma non è poi così essenziale, perché il supporto...
..è quasi invisibile. Se lo guardi, hai l’impressione che l'AG9 stia in piedi in salotto in o su un mobile TV senza alcun supporto. Mi piace. Ma mi piaceva ancora di più il design dell’AF9, in cui il pannello era direttamente appoggiato al supporto. A differenza dell'AF9, l’AG9 rimane verticale sulla base del supporto.
Peccato. Il design dell’AF9 era decisamente più unico. Probabilmente però non piaceva a tutti, ipotizzo senza conoscere i dati di vendita di Sony. Non riesco a immaginare perché altrimenti sarebbero tornati a posizionare il display in questo modo.
Una parola sulle porte, di cui normalmente i TV Sony sono dotati in quantità. Con un’eccezione: la porta HDMI 2.1.
A mio avviso, l’assenza di una porta HDMI 2.1 gli fa perdere un punto. È uno svantaggio rispetto al C9-OLED di LG, giusto per menzionare un prodotto della concorrenza dotato di HDMI 2.1. Questo tipo di porta infatti aumenta la larghezza di banda con cui i dati possono essere trasportati via cavo HDMI, caratteristica particolarmente importante per chi vuole un’ottima qualità delle immagini, audio e giochi. Proprio il gruppo target dell'OLED AG9.
Ne sentirai parlare sempre di più in futuro, quando i televisori 8K saranno il nuovo standard e dovranno essere in grado di inviare ed elaborare grandi quantità di dati. Ma ci vorrà ancora un po' di tempo. Tralasciando questa piccola pecca, l'AG9 è comunque un TV UHD. Alcuni altri vantaggi di una porta HDMI 2.1 che non hanno nulla a che fare con l’8K sono:
Tuttavia, l'AG9 dispone già di una porta HDMI abilitata eARC, anche senza HDMI 2.1. In ogni caso è piuttosto improbabile che troverai formati HDR con metadati dinamici su UHD Blu-Ray. I contenuti Dolby Vision, ad esempio, possono essere trasmessi in streaming direttamente dall'applicazione Netflix Smart TV.
Gli unici che ci perdono qui sono i gamer. Soprattutto perché l'AG9, secondo flatpanelshd, ha una modesta latenza di ingresso di 26,6 millisecondi anche in modalità Gaming. È un numero abbastanza elevato per un dispositivo d’alta gamma uscito nel 2019 e, probabilmente, accettabile solo per chi gioca con una console. Per fare un confronto, il C9-OLED di LG ha una latenza di ingresso di 13,1 millisecondi.
È arrivato il momento di testare l'immagine. Per testare l’XG95 di Sony, un televisore LCD con illiuminazione locale a matrice completa, ho guardato «Jurassic World: Fallen Kingdom». Lo riguardo anche in questa occasione. Il film contiene molte scene buie, ottime per illustrare i punti di forza dell’OLED, ma anche scene chiare con grandi differenze di luminosità, dove la maggior parte degli LCD rende molto bene grazie alla retroilluminazione.
Sull’AG9 sono particolarmente interessato a vedere la scena con il t-rex al buio. L’XG95 aveva creato una sorta di alone, in gergo «Blooming», attorno ai fari luminosi. Le due immagini qui sotto mostrano la stessa scena su due televisori diversi. Tratta questo confronto con cautela: tra i due scatti è passato un mese e la luce ambientale non era la stessa. A luglio c’era il sole e faceva caldo, ad agosto pioveva. Non proprio condizioni da laboratorio ideali, ma è comunque un paragone interessante.
Non c’è da sorprendersi se sul TV OLED non vediamo aloni. Le aree dello schermo che dovrebbero essere nere in realtà sono proprio aree nere.
Il motivo è che i pixel OLED emettono luce propria e, quindi, possono spegnersi completamente per produrre il nero. I televisori LCD, invece, funzionano con la retroilluminazione a LED, quindi non fanno altro che isolare i pixel che dovrebbero mostrare il nero. Il risultato è meno impressionante di quello che otteniamo con un display OLED, come vediamo in questo esempio.
Ora diamo un'occhiata a una scena più luminosa. Secondo flatscreenhd, l'AG9 di Sony emette un picco di luminosità fino a 650 ANSI lumen per contenuti HDR. È un valore molto elevato per un televisore OLED. Significa che la differenza tra i pixel più scuri e quelli più luminosi è particolarmente accentuata, il che si traduce in migliori contrasti e colori naturali e ricchi.
Come in questo esempio, dove l'aereo si trova nell'arancione brillante dell'alba.
Ancora una volta, ecco un confronto tra l'OLED e l’LCD. Anche qui, tieni presente che la luce ambientale era diversa.
Nelle immagini luminose, proprio intorno al sole, con un TV LCD vedi più dettagli. Questo significa che la gradazione del bianco è migliore nell'immagine LCD rispetto all'immagine OLED, cosa piuttosto normale per via delle tecnologie differenti. D'altra parte, con l’OLED vedi molti più dettagli nelle immagine più scure. Anche la resa cromatica dell’OLED sembra più naturale; l'immagine LCD dell'XG95 è leggermente troppo calda per i miei gusti, specialmente vista dal vivo.
Potrei continuare a guardare il TV per sempre. Non importa che sullo schermo ci sia «Thor Ragnarok» con i suoi colori vivaci, l'immagine piuttosto fredda di «The Revenant» o il film «Blade Runner: 2049», con tonalità desaturate: l’immagine dell’AG9 mi lascia davvero a bocca aperta. Raramente ho visto un TV che fosse in grado di produrre colori così naturali, equilibrati e pieni. La riproduzione dei dettagli, specialmente nelle scene scure, è quasi perfetta. L'AG9 ha quel qualcosa in più che lo distingue dai suoi concorrenti LCD.
Insomma: sono molto, molto soddisfatto.
L'AG9 è dotato del processore X1-Ultimate. È lo stesso del modello dell'anno precedente, l’AF9, ma è stato migliorato con diverse ottimizzazioni degli algoritmi. Infatti, l'X1 Ultimate è stato sviluppato l'anno scorso con l'obiettivo di alimentare il primo televisore 8K di Sony quest'anno. Ecco perché è considerato a prova di futuro.
Ma, a essere onesto, non vedo un'enorme differenza rispetto all'anno scorso quando guardo la TV. Perlomeno, non da lontano. Dovrei fare un confronto diretto tra l'AF9 e l'AG9. D’altra parte, l’X1 Ultimate ha già fatto cose incredibili l'anno scorso, quindi non mi dispiace non essere in grado di notare miglioramenti senza lente d’ingrandimento.
Quello che mi ha davvero colpito del processore dell'anno scorso è stato il modo in cui si è comportato nelle scene d'azione o sportive con cambi veloci di scena. Guarda la palla nel video qui sotto: su molti televisori, vedresti una specie di «coda» che segue la palla che viaggia nell'aria a tutta velocità. Anche i movimenti della telecamera sembrano molto fluidi.
Come puoi vedere sopra, il processore gira molto bene quando esegue l'upscaling del contenuto Full-HD. Anche guardando altri contenuti non mi è mai sembrato che fossero pallidi, desaturati o sfuocati. Non sarei sorpreso se qualcuno guardasse un Blu-Ray normale sull'AG9 e trovasse che la qualità della sua controparte UHD non fosse poi molto migliore. Non è il materiale sorgente Full-HD a essere di una qualità incredibile: è il processore che riesce a spremere il massimo dal TV.
Anche il sistema operativo, Android 8.0, funziona senza intoppi grazie all'X1 Ultimate. In passato, sui dispositivi Sony, non è sempre stato questo il caso.
Oggi, preferisco il sistema operativo di Sony a quello di LG e Samsung. E due anni fa non me lo sarei mai immaginato.
A proposito, il trucco di Sony con l’audio è piuttosto intelligente, perché elimina la necessità di avere diffusori. Sarebbe stato difficile far vibrare l'aria con un pannello spesso 0,6 centimetri, che creasse un volume e un audio surround decenti: ecco perché, al posto dei diffusori, ci sono due attivatori che fanno vibrare lo schermo stesso.
È vero, anche l’AF9, il modello dell'anno scorso, l’AF9, faceva la stessa cosa, ma l'AG9 è dotato di due attivatori al posto di tre. E questo è possibile grazie all'algoritmo migliorato, come mi ha spiegato un rappresentante Sony al roadshow dell'anno scorso.
Questa tecnologia si chiama «Acoustic Surface Audio+» e l’audio che riproduce è impressionante. Molto meglio dell’audio (ad esempio) dell’C8-OLED di LG, che già offre una qualità del suono eccezionale per un televisore. Grazie al nuovo algoritmo, l'AG9 è anche in grado di elaborare il Dolby Atmos, ma non aspettarti il suono dal soffitto: l’«Acoustic Surface Audio+» potrebbe essere un'alternativa a una buona soundbar — e già questo è un grande risultato — ma non sostituisce affatto un sistema audio surround.
Tuttavia, il TV è dotato di un'uscita audio che può essere collegata direttamente ad un ricevitore AV, trasformando l'AG9 stesso in un diffusore centrale. Ho visto solo TV Sony dotati di questa tecnologia e opzione.
Vado dritto al punto: l'AG9 è il miglior televisore che abbia mai testato. I colori equilibrati e naturali del display OLED sono di una qualità tale che non mi permettono di fare altri commenti. E poi non trovo difetti nel processore.
Anche per quanto riguarda il suono, l'AG9 fa tutto ciò che ci si può aspettare da un impianto audio televisivo... e molto di più: se stai pensando di acquistare una soundbar, lascia perdere. L’«Acoustic Surface Audio+» è più che sufficiente. Tuttavia, se io dovessi investire tutti questi soldi per avere la migliore qualità d'immagine possibile, mi dispiacerebbe non avere anche un buon sistema audio surround.
C’è solo una cosa che non mi convince: l’assenza di una porta HDMI 2.1, che dovrebbe essere uno standard per i dispositivi di questa generazione. Inoltre, non consiglierei l'AG9 a un gamer professionista: la latenza è troppa rispetto ad altri televisori.
A parte queste due piccole macchie, un TV assolutamente impressionante.
La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».