
Novità e trend
Un hands-on: l'AF8 OLED di Sony sta per arrivare
di Luca Fontana
L'AF9 di Sony ha fatto il suo ingresso sul mercato solo da qualche settimana, ma non mancano le novità: qualità delle immagini eccezionale grazie a un nuovo processore, tecnologia audio proprietaria migliorata e – finalmente – un sistema operativo decente. L'unica cosa che fa storcere un po' il naso è il prezzo.
I televisori OLED offrono la qualità d'immagine migliore sul mercato; e, quando si parla di OLED, c'è sempre di mezzo Sony.
Un anno fa, il colosso giapponese ha lanciato il Bravia A1, il suo primo televisore dotato di diodi organici a emissione di luce. Pochi mesi dopo è arrivato il turno dell'AF8, un altro modello OLED dotato dello stesso pannello, ma con un supporto base diverso. Secondo Sony si trattava di una nuova serie, non del modello successivo della stessa gamma.
Il KD-AF9 – è questo il nome ufficiale del prodotto – in realtà è il successore dell'A1. Sony considera la tecnologia audio proprietaria Acoustic Surface Audio+ e il processore X1 Ultimate, aggiornato, come i punti di forza del modello, a cui il nuovo sistema operativo Android Oreo fa da ciliegina sulla torta.
Bene, non vedo l'ora di testarlo. Sulla base dei modelli precedenti, so già che la qualità dell'immagine dell'AF9 sarà impressionante. Ma la cosa che mi interessa di più è vedere come si comporta l'AF9 rispetto ai dispositivi OLED della casa concorrente, LG, e capire se, con l'aggiornamento del sistema operativo, chi in questo momento possiede un A1 dovrebbe considerare di fare un upgrade.
Dal punto di vista del design, l'anno scorso Sony si è davvero superata. L'A1 è stato progettato per far sì che il televisore non «sieda» sul suo supporto, ma si appoggi su di esso, facendolo quasi sparire dietro al pannello. È un po' come quando hai una cornice e, invece di appenderla a una parete, la lasci appoggiare al suo supporto. Il produttore giapponese è rimasto fedele a questo concetto: Anche l'AF9 si appoggia sul suo supporto base, che rimane quasi invisibile.
All'inizio può sembrare strano, ma non appena ti metti comodo davanti al tuo AF9 e fai partire la tua serie preferita non te ne accorgi nemmeno. Se non hai un mobile TV alto e il televisore rimane un po' più in basso, l'angolo di inclinazione è perfetto.
In ogni caso, appena accendi l'AF9, c'è una sola cosa che cattura la tua attenzione: l'immagine. Ed è questo il grande punto di forza del nuovo design.
Le prestazioni audio sono da sempre un punto debole dei televisori, principalmente per via dei diffusori, che devono essere integrati nel pannello da qualche parte senza occupare troppo spazio. E questo ne limita le prestazioni. Per trasportare il suono fino alle orecchie, i diffusori devono far vibrare l'aria.
Per i televisori OLED questo è un problema perché, a differenza dei modelli LCD, non hanno bisogno di retroilluminazione e i loro pannelli sono ancora più sottili. Hanno un aspetto decisamente elegante, ma offrono ancora meno spazio per integrare i diffusori.
Sony ha ribaltato le carte in tavola trasformando questo problema in soluzione già l'anno scorso, grazie alla tecnologia audio proprietaria «Acoustic Surface Audio». Due driver sul lato posteriore del TV fanno vibrare il pannello stesso, mentre il supporto fa anche da subwoofer.
Il nuovo AF9 utilizza lo stesso principio, con la differenza che è dotato di tre driver anziché due, di cui quello centrale funge da diffusore. Anche il supporto è stato ridisegnato e ora è dotato di due subwoofer anziché di uno solo. Nel complesso, l'OLED di Sony è un sistema 3.2 e la differenza si sente eccome.
La scena che avevo scelto per questa dimostrazione, che purtroppo è stata bloccata da YouTube, mostra Thor (Chris Hemsworth) che fa la sua entrata nella battaglia finale di «Avengers: Infinity War». La colonna sonora di «Avengers» di Alan Silvestri mi arriva dritta nelle orecchie. Roba da pelle d'oca. Gli altri supereroi non riescono a credere alla loro fortuna, visto che la battaglia sembrava perduta. «You guys are so screwed now», grida Bruce Banner (Mark Ruffalo) ai suoi nemici con gioia infantile.
Il sistema crea un suono voluminoso che riempie il mio salotto, senza suono surround. Impressionante. Quando la voce profonda di Hemsworth tuona sullo schermo («Bring me Thanos!»), il basso rimbomba nella stanza. A confronto, l'LG C8, che ho testato lo scorso maggio, sembra già antico. Anche il sound del modello sudcoreano è decisamente più sottile. Sono sorpreso: l'«Acoustic Surface» è in grado di sostituire una soundbar nella gamma di 600-700 franchi, ad esempio la Sony HT-ZF9 che ho testato.
E non lo dico senza cognizione di causa. Nei miei test mi sono sempre servito della mia fidata Sonos-Playbar, che ancora oggi penso sia la miglior soundbar nella sua fascia di prezzo. Con l'AF9 ho pensato per la prima volta che avrei potuto farne a meno (e ne ho fatto a meno durante tutta la fase di test, per due settimane).
Tuttavia, specialmente quando ascolto la musica, preferisco ancora la Sonos. Ammetto che è la mia è critica – anzi, pignoleria – esaltata all'ennesima potenza. Dopo tutto, la Sonos Playbar ha nove diffusori: sei midrange e tre tweeter. La tecnologia di Sony è comunque impressionante.
Punto bonus: se hai un sistema audio surround, puoi usare il televisore anche come diffusore centrale grazie agli ingressi dei diffusori centrali nel supporto.
Durante la mia fase di test di due settimane, ho tirato fuori almeno la metà dei miei UHD Blu-ray. E, se ogni tanto ti capita di leggere i miei articoli, saprai che ne ho parecchi. Ho guardato ogni film in modalità Cinema, perché i colori sono più caldi e più simili a ciò che registi e operatori cinematografici avevano in mente durante le riprese.
Non mi sorprende più di tanto che l'immagine UHD ad alta risoluzione con colori HDR sia perfezione allo stato puro. I profondi e ricchi livelli di nero sono magnifici, esattamente come ci si aspetterebbe da un OLED, e creano i valori di contrasto più elevati mai visti.
In «The Revenant», sussulto dallo spavento quando un'esausta squadra della Rocky Mountain Fur Company viene attaccata dai nativi americani Arikaree. L'imboscata si svolge da qualche parte nelle foreste ghiacciate dell'attuale Dakota del Nord. È mattina, il sole è ancora basso nel cielo e un sottile strato di nebbia si sta formando sopra il fiume in piena. Il pannello UHD con i suoi 3840×2160 pixel rende l'atmosfera alla perfezione.
Più guardo lo schermo, più ne ho la conferma: la resa dei dettagli è davvero pazzesca. Ogni volta che schizza del sangue, ti sembra quasi di sentire il dolore solo per aver visto le frecce dei nativi andare a segno. E, quando la polvere sale dalla riva del fiume, alzata dai cavalli che stanno uccidendo i loro poveri cavalieri, riesci a distinguere ogni singolo granello di sabbia.
Parliamo della riproduzione dei colori. «The Revenant» ha un aspetto naturale, ma un po' desaturato. Questo perché il regista ha voluto girare esclusivamente con luce naturale e senza dover lavorare con il Color Grading in un secondo momento. Ed è uno dei motivi per cui non vogliamo la CGI nei film.
Qui ci metto anche «Avengers: Infinity War», la cui trama è esattamente l'opposto di «indiani contro orsi».
Non rimango deluso. I colori dell'adattamento comico durante la battaglia di Thor con Thanos (Josh Brolin) sono vivaci, ma non esagerati, grazie alla modalità Cinema. Indipendentemente dalla velocità di rotazione della telecamera durante le scene d'azione, l'immagine rimane fluida. Questo era già un enorme punto di forza anche del Bravia A1.
Quando mi siedo comodo sul divano, davanti al mio TV, mi piace guardare contenuti in streming. Ho cercato due esempi per testare due diverse caratteristiche del Sony: la resa dei dettagli nelle scene con poca luce e la riproduzione dei colori.
Nella serie originale di Netflix «Stranger Things», il piccolo Will Byers (Noah Schnapp) scompare dalla fittizia città di Hawkins. I suoi tre amici lo cercano da qualche parte nella foresta buia sotto la pioggia battente, ma, invece di trovarlo, si imbattono in una ragazza misteriosa.
Ogni ramo, foglia e goccia di pioggia è chiaramente visibile, anche quando sullo schermo è buio pesto. Non è che io abbia reso le cose facili al povero AF9: Quando ho svolto il test, fuori era una bella giornata e il sole illuminava tutto il soggiorno, come vedi nella foto qui sopra. Nonostante le condizioni non proprio ideali, una volta seduto davanti al televisore l'immagine si vedeva chiaramente. Questo la dice tutta sulla luminosità dei TV OLED.
Certo, Appena ti sposti e provi a guardare il TV da un lato, o dall'alto, l'immagine non si vede più così bene. In questo caso si vedrebbe meglio sui televisori LCD, che generalmente sono due volte più chiari degli OLED, ma che mostrano molti meno dettagli nelle scene buie.
Ora è arrivato il momento di scoprire di cosa è capace il processore migliorato di Sony. È uno degli elementi più importanti di ogni TV, un po' come se fosse il cervello del sistema.
Il compito principale di un processore di immagini è quello di calcolare e migliorare i segnali video provenienti dal sintonizzatore o dai canali d'ingresso, ad esempio le porte HDMI. Il segnale della TV Live è per lo più solo full HD, ma l'AF9 ha una risoluzione Ultra HD. Il processore incrementa la qualità dei contenuti, sopprime i disturbi indesiderati dell'immagine, leviga i bordi e aumenta i colori. Il chip esegue questi processi di ottimizzazione dell'immagine per tutte le sorgenti – anche per le immagini UHD HDR – ma in diversa misura.
Secondo Sony, il processore X1 Ultimate può fare molto di più. Sarebbe due volte più veloce del suo predecessore, con vantaggi sia per il nuovo sistema operativo Android Oreo che per il rendering dei contenuti UHD a 120 Hz. Purtroppo, non ho materiale di test da sottoporti. Inoltre, il « Super Sampling object-based» (un algoritmo basato sugli oggetti) dovrebbe garantire che i singoli oggetti siano riconosciuti e ottimizati per la qualità UHD, anche quando le immagini non sono ad alta risoluzione.
Nel mio test non ho riscontrato differenze significative rispetto al modello precedente. Questo non significa che il processore non sia buono, anzi. Suggerisce che il suo predecessore, l'X1 Extreme, sia già in grado di fare grandi cose.
A proposito: per determinare la qualità del processore basta guardare una trasmissione sportiva, nello specifico una partita di calcio. Fa' attenzione alla palla nel video qui sotto: si vedono delle striature quando cambia rapidamente direzione? Come sono i valori di contrasto dell'immagine senza sorgente HDR? Con tutti questi cambiamenti di direzione, riscontri artefatti dell'immagine dovuti all'incapacità del processore di gestire i calcoli?
Mi rendo conto che la palla quasi non presenta striature, ma c'è una piccola perdita di nitidezza nelle fasi di accelerazione e rallentamento. Il processore Alpha 9 dell'LG C8 qui si comporta un po' meglio. Anche i colori sono più naturali: l'erba ha una tonalità verde fluorescente, che ho trovato fastidiosa, anche in modalità Standard. Non ho neanche attivato la modalità Brilliant.
Tuttavia, ho guardato la maggior parte dei contenuti non HD (oltre al calcio) e i video di YouTube in modalità Brilliant. Il «Contrast Pixel Boost» fa sì che gli OLED siano meglio indirizzati e che i colori di base di rosso, verde e blu sembrino più ricchi del solito. Questo rende i pixel più luminosi. In sostanza, l'HDR è eccezionale.
Ma, soprattutto, ti consiglio vivamente di smanettare con le diverse modalità per scoprire quale preferisci per i diversi tipi di contenuto. La modalità Brilliant è eccezionale per i video di YouTube: i colori sono vivaci e non ci sono fastidiose striature o disturbi dell'immagine.
Una cosa è certa: il processore X1 Ultimate sa come far girare il nuovo sistema operativo, cioè Android Oreo 8.0. Un aggiornamento del firmware dovrebbe renderlo disponibile su altri televisori Sony, ma funziona solo con l'X1 Ultimate.
Il sistema operativo è pulito e ordinato, Cosa che, in base alle mie esperienze con il modello precedente, non mi sarei aspettato. Le applicazioni principali come Netflix, YouTube e Spotify sono facili da trovare e possono essere organizzate secondo le proprie preferenze.
Ci sono anche un paio di extra che non mi dispiacciono: con Netflix, posso visualizzare tutte le serie che devo finire di guardare prima ancora di aprire l'applicazione. Se clicco sull'icona, l'applicazione Netflix si apre sull'episodio corrispondente della serie. La stessa cosa accade con Spotify, che apre direttamente le mie playlist o album. YouTube invece mi mostra i miei canali preferiti.
Nella vita di tutti i giorni, sono piccoli dettagli che mi fanno risparmiare un sacco di tempo. E poiché il sistema si basa su Android, lo store è pieno zeppo di app da scaricare. Non male. Android Oreo 8.0 non ha niente da invidiare a WebOs 4.0 di LG o al Tizen di Samsung.
Aggiornamento del 9.11.2018, ore 14:43:
Non sembra possibile installare il Kodi Media Center come app. C'è una soluzione (in tedesco), ma non sembra essere particolarmente soddisfacente. Grazie a @Leser JiSiN per il consiglio!
Il Sony AF9 non ha nulla da temere in un confronto con i modelli prodotti dal suo concorrente LG, ma d'altra parte non fissa nuovi standard. Il pannello riproduce colori equilibrati, quel «punch» a cui l'OLED deve la sua fama. Penso che LG si stia solo muovedo un po' in ritardo con lo sviluppo di un processore di immagini, anche se preferisco il modo in cui rimasterizza i contenuti HDR non UHD.
Quando si tratta di tecnologia audio, l'AF9 fa tutto nel modo giusto con l'«Acoustic Surface». Il suono è molto voluminoso e riempie gli spazi, come non avevo mai visto prima d'ora in un televisore. E ti fa risparmiare l'investimento di 700 franchi in una soundbar.
Ciliegina sulla torta: il sistema operativo Android Oreo 8.0. È organizzato molto bene e funziona con fluidità. Lo preferisco di gran lunga agli OS dei modelli LG o Samsung. L'unica pecca: il prezzo. L'AF9 costa decisamente troppo. Nel momento in cui ho scritto questo articolo, il modello concorrente – il G8 di LG – costava circa 600 franchi in meno. Il C8, che è completamente comparabile in termini di riprduzione delle immagini, è disponibile sul nostro sito web a 1'700 franchi in meno. Non sono briciole!
Sì, l'AF9 di Sony si trova nella fascia alta del mercato degli OLED e la sua qualità dell'immagine è paragonabile a quella offerta dal colosso coreano concorrente, ma costa di più. Se hai il modello precedente e stai pensando di passare all'AF9, ti consiglierei di aspettare ancora un anno. Se, però, vuoi acquistare il tuo primo TV OLED, allora l'AF9 è un'ottima scelta.
La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».