
Test del prodotto
Recensione Play Suisse: bella idea, realizzazione deludente
di Luca Fontana
Dall'8 dicembre è disponibile in Svizzera un nuovo servizio di streaming: Paramount+. L'ho provato e ti svelo cosa ne penso. Spoiler: cari concittadini di lingua francese e ticinesi, ora dovete essere forti.
Potranno mai esserci abbastanza servizi di streaming sul mercato? A quanto pare no, pensa l'industria. Da anni si aggiungono continuamente nuove piattaforme. I tempi in cui Netflix dominava il campo sono ormai lontani. Dall'8 dicembre, in questo campo c’è un nuovo giocatore. Almeno in Svizzera: Paramount+.
Il famoso studio cinematografico americano Paramount Pictures l'ha lanciato l'anno scorso, ma non ovunque; Paramount+ ha già ben 43 milioni di abbonati in tutto il mondo. Non sono l’unico a cui questa notizia fa drizzare le orecchie: i suoi marchi principali includono franchise e serie blockbuster come «Mission Impossible», «Star Trek», «Terminator», «Spongebob» e «The Good Wife». Ma cosa offre il servizio di streaming, ora disponibile anche qui?
I primi passi sono semplici: indica nome, cognome, indirizzo e i dati della carta di credito e il divertimento può già iniziare. Ovviamente non è gratis. Esistono due modelli di abbonamento:
Paramount+ è in linea con Disney+, che attualmente costa 12,90 franchi al mese o 129 franchi all'anno. I pagamenti iniziano dopo un periodo di prova di 7 giorni. In seguito, l'abbonamento si prolunga automaticamente per il tempo già prenotato se non viene annullato prima della scadenza.
Il primo profilo viene creato automaticamente con il nuovo contratto. Successivamente, è possibile aggiungere fino a cinque altri profili, tutti con le proprie raccomandazioni basate su ciò che viene guardato nel profilo corrispondente. Inoltre, ogni profilo può essere dichiarato come profilo per bambini e protetto con un codice pin. L'utente (o il bambino) ha bisogno del codice per passare dal profilo protetto a un altro profilo non protetto.
Fin qui mi sembra tutto regolare – anche gli altri servizi streaming hanno queste opzioni.
Attualmente l'app Paramount+ è disponibile solo su dispositivi Apple e Android. Almeno questo include anche i televisori Sony, Philips e TCL con Android TV e Google TV. A quanto pare non tutti, se guardo l'elenco ufficiale dei dispositivi supportati. Lì mi imbatto in televisori Android «compatibili». Mi sembra che la Paramount stia cercando di tenere una porta aperta, altrimenti non dovrebbe esserci scritto «tutti» i televisori Android? Purtroppo non posso provarlo perché a casa ho solo televisori LG. Ho, però, anche un box Apple-TV. L'applicazione lì è effettivamente disponibile.
Comunque: secondo l'elenco, l'app dovrebbe essere già disponibile sui televisori Samsung del 2017 o successivi.
Quanto è grande l'offerta di partenza? Non molto. È proprio quello che temevo. Ho preso i numeri da Just Watch. Tramite clic sui collegamenti ipertestuali sottostanti accedi direttamente alla panoramica completa per ogni servizio di streaming. Altrimenti puoi cercare una serie o un film e vedere dove è possibile guardarlo in streaming, acquistarlo o noleggiarlo. Ne ho parlato qui. Ma torniamo a Paramount+:
A titolo di confronto:
Siamo d’accordo, la qualità viene prima della quantità. Ne ho già parlato a proposito di Netflix. Che poi: chi ha tempo di guardare migliaia di film e serie? È molto più importante rendere felici gli abbonati con pochi ma regolari successi. Ad esempio, con serie di successo come «Squid Game», «Stranger Things», «The Mandalorian» o «The Boys».
In termini di design, Paramount è simile a Disney+: in alto ci sono sei mini-caselle (Paramount le chiama brand) che rappresentano una prima classificazione approssimativa dei contenuti: Paramount+ Originals, Showtime, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Nick Jr. e la sezione documentari con Smithsonian Channel. Facendo clic sul logo si accede ai contenuti corrispondenti. Sembra familiare. Mi piace.
Quanto sia ancora piccola l'offerta di Paramount+, tuttavia, lo noto ancora una volta quando clicco sul logo di Comedy Central: ci sono solo contenuti di South Park. Niente «Key and Peele», niente «Robot Chicken», niente «Drawn Together», nessun altro classico di Comedy Central. Purtroppo, è solo un po’ più piena la sezione degli originali – le produzioni interne. C'è, ad esempio, la serie «Halo» (già disponibile via Sky Show dall'inizio dell'anno), «1883» e «Star Trek: Strange New Worlds». Ho contato un totale di 36 produzioni interne. Altre 150 saranno aggiunte entro il 2025.
Il mio umore migliora con la panoramica dell'intero catalogo. Scorrendo, mi imbatto in marchi di punta come «Mission Impossible», «Top Gun», «Star Trek», «Terminator», «Sonic», «Scream», quasi l’intera serie di «Transformers» (manca solo «Bumblebee»), «La La Land», «A Quiet Place» (ma solo la prima parte), «The Godfather», «Pulp Fiction», «The Good Wife» e tanti altri ancora. Dal 22 dicembre, sarà disponibile anche «Top Gun: Maverick». L'offerta non è poi così male.
Ma poi un grande Ma per tutti coloro che provengono dalla Svizzera francese e dal Ticino.
Non ho controllato tutti i 555 titoli. Ma non ho ancora trovato un solo contenuto che fornisse audio o sottotitoli in lingue diverse dal tedesco e dall'inglese. Nemmeno uno.
«Deve essere uno scherzo», penso tra me e me.
Questo potrebbe non essere un problema per chi proviene dalla Svizzera tedesca. Ma sembra che alla Paramount non sapessero che la Svizzera ha diverse lingue nazionali. Anche nella pagina ufficiale delle FAQ della Paramount non si sa se è prevista un’implementazione del francese o dell’italiano. Questo non dovrebbe essere un grosso problema: il servizio è già stato lanciato in Francia e in Italia qualche settimana fa; i file, quindi, sono da qualche parte sui server della Paramount. Comunque: è un pessimo inizio.
C'è un altro punto di critica: tutti i contenuti sono «solo» in qualità HD. Una lacuna che Paramount+ condivide con Sky Show e che non dovrebbe più esistere nel 2022. Tutti gli altri fornitori sono passati da tempo alla risoluzione UHD e all'HDR o addirittura al Dolby Vision. In questo caso ci sta che l'audio sia offerto solo in Dolby Digital 5.1 al massimo.
È come spesso accade con il lancio di un nuovo servizio di streaming: l'offerta è minuscola, il prezzo no. Non è stato diverso nemmeno con Disney+ e AppleTV+ (anche se AppleTV è ancora piccola nonostante il prezzo più basso). Quindi, quando dico che oggi non pagherei 12 franchi al mese per Paramount+, non significa che penso che il servizio di streaming non abbia futuro. Ma in un mercato dello streaming già molto segmentato, Paramount+ deve chiaramente fare di più per avere successo a lungo termine in questo Paese.
La stretta collaborazione con Sky, che dura da anni, rischia di essere difficile: molti originali Paramount+ sono già disponibili su Sky Show. Esempi significativi: la versione drammatica de «Il principe di Bel-Air» e la serie «Halo». Il motivo è un accordo di esclusiva tra Sky e Paramount in Europa. Di conseguenza, chi ha un abbonamento Sky Show riceverà «gratuitamente» tutte le produzioni interne di Paramount+ – a parte il costo dell’abbonamento. Al contrario, i film e le serie di Paramount rimarranno disponibili attraverso il servizio di video-on-demand di Sky per coloro che non hanno un abbonamento a Sky (il che significa che possono ancora acquistare o noleggiare i contenuti individualmente).
Almeno questo dice il comunicato stampa ufficiale. La rivista online svizzera «vybe», invece, sostiene di aver appreso di prima mano che la divisione dei contenuti di Paramount+ non sarà poi così semplice. Pertanto, contrariamente a quanto annunciato inizialmente, alcune produzioni interne saranno distribuite esclusivamente da Sky, altre solo da Paramount e altre ancora da entrambe le piattaforme. Per dirla diversamente: è complicato.
Immagine di copertina: Luca FontanaLa mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot».