
Test del prodotto
Oculus Quest vs. Rift S: sempre un compromesso eppure c'è un vincitore
di Philipp Rüegg
Oculus ha deciso di rendere la realtà virtuale ancora più autentica con il Quest 2. Più leggero, comodo e intuitivo, immagini più nitide e un’esperienza più fluida: voglio raccontarti perché questo visore VR ha cambiato il modo in cui gioco online.
Sono in piedi in una cupola aperta su tre lati. Dietro di me un sontuoso divano, una cucina spaziosa e un fuoco scoppiettante. Davanti a me, distese infinite. Enormi archi mi separano dal mondo virtuale esterno e lasciano vagare il mio sguardo nella lontananza. Vedo delle palme, sento una leggera brezza che soffia tra le foglie e, alla mia sinistra, il cinguettio di un uccello. Me ne sto lì, in piedi, a guardarmi intorno. Sono senza parole. Affascinato. E sono solo alla schermata iniziale del Quest 2.
La prima volta che ho provato il VR l’ho fatto in veste di cavia/modello: per l'uscita di Quest e Rift S, il mio collega Philipp Rüegg mi ha proposto di testare diversi visori. Ho esitato. Ero scettico sulla realtà virtuale e i visori VR in generale, ma soprattutto sul modo in cui avrebbero influito sulla mia esperienza di gioco. Mi sbagliavo: mi è bastato indossare i visori e immergermi nell'avventura digitale per cambiare idea.
«OK. La realtà virtuale non è poi così male come dicono», mi sono detto. Niente nausea, fastidiosi lag durante il gioco o segni di pressione sulla fronte. Eppure, l'esperienza virtuale non era ancora perfetta. La risoluzione avrebbe potuto essere migliore. Anche un visore più leggero non sarebbe stato male. E, a dirla tutta, non ero nemmeno troppo soddisfatto dei controller. Bene: Oculus ha promesso di migliorare tutto questo e molto altro ancora con il nuovo Quest 2. Per me, un motivo sufficiente per testarlo.
Rispetto al Quest, che è scuro, il Quest 2 si presenta in un discreto mix grigio-bianco. Personalmente preferisco questa combinazione di colori, anche se ha lo svantaggio di mostrare più facilmente lo sporco e i segni di usura. I materiali dei due controller e del visore sono di ottima qualità e sembrano molto solidi e robusti. Nella confezione sono inclusi anche un cavo di ricarica USB-C, un distanziatore per chi porta gli occhiali e una mini-guida.
Il visore è imballato in una scatola di cartone e ognuna delle lenti è coperta da una pellicola protettiva, su cui è stampato un messaggio d’avvertimento. Le batterie AA per il controller sono incluse e già montate, e il visore è già parzialmente carico: puoi iniziare subito a giocare. Non devi fare altro che accenderlo, seguire le istruzioni e scoprire nuovi mondi virtuali. Io avevo già scaricato e preparato l’app di Oculus prima di iniziare il test. Puoi farlo anche se non hai un visore VR.
Oltre all'applicazione Oculus, per poter utilizzare il Quest 2 devi avere un account Facebook. Sì, hai letto bene: niente account Facebook, niente VR. La cosa mi infastidisce al punto che decido quasi di annullare il test e non recensire il prodotto. La scritta «from Facebook» sulla confezione e la richiesta di accesso alla piattaforma mi fanno capire forte e chiaro chi c’è dietro a questo magico mondo virtuale. Il fatto che sia costretto a collegare il Quest 2 a uno dei miei profili social per poter utilizzare il visore spegne il mio entusiasmo.
Come descritto nella guida rapida, il prossimo passo è quello di rimuovere la pellicola protettiva dai controller. Questa azione attiva le batterie. Dopodiché tengo premuto il pulsante di avvio del visore VR per due secondi e poi lo indosso. Per accoppiare il Quest 2 al mio telefono, devo inserire il codice che vedo sulle lenti. Poi devo sedermi, leggere un paio di istruzioni di sicurezza e adattare la definizione dell’immagine alle mie esigenze. Per farlo, muovo il visore sul viso fino a quando il testo appare nitido. Posso anche spostare le lenti verso l'esterno o verso l'interno per regolarle rispetto alla distanza dalle mie pupille.
A questo punto, seleziono la modalità di gioco. Posso fare tutto da fermo oppure mentre mi muovo. Con i giochi stazionari mi basta fare clic su «Conferma» per saltare direttamente nel mio mondo VR. Io preferisco i giochi in cui posso muovermi. Il visore mi mostra l'ambiente circostante come se lo stessi guardando attraverso una videocamera di sicurezza a bassa risoluzione, in bianco e nero. Riesco a riconoscere ostacoli come sedie, divani o lampade senza problemi. Poi il Quest 2 vuole sapere dov’è il pavimento. Se lo riconosce automaticamente, non devo fare altro che confermare. Nel mio caso, devo segnalarlo manualmente. Per farlo tocco il pavimento con il controller per comunicare al visore dove mi trovo, poi premo il pulsante di attivazione del controller e traccio uno spazio intorno a me – all’interno del quale potrò muovermi liberamente – con un puntatore laser virtuale. Se mi tolgo il visore e lo riprendo più tardi, il Quest 2 si ricorda della mia zona di gioco.
Il nuovo Quest 2 di Oculus è più potente rispetto al suo predecessore. Il numero di pixel per occhio è aumentato da 1440 x 1600 a 1832 x 1920. Il display ha ricevuto un upgrade: se il Quest era dotato di un OLED, il pannello del Quest 2 è un LCD «fast switch». Sebbene gli OLED producano neri più scuri e colori più intensi, gli LCD offrono tempi di risposta più rapidi e una maggiore densità di pixel. Ecco perché gli utenti hanno l'impressione che gli LCD siano più nitidi degli OLED quando giocano in VR. Come il suo predecessore, il nuovo prodotto ha una frequenza di aggiornamento di 72 Hz. Oculus sta lavorando a un aggiornamento che dovrebbe permettere al Quest 2 di supportare fino a 90 Hz. Dato che la frequenza di aggiornamento è uno dei fattori più importanti per un'esperienza di gioco VR fluida, i fan attendono con ansia questo rilascio. Tuttavia, non sappiamo ancora per quando è previsto e quali giochi saranno supportati dalla modalità 90 Hz. In teoria potresti riuscirci già oggi utilizzando un PC e il sideloading.
Grazie ai quattro sensori integrati, con il Quest 2 non sono più necessari sensori esterni. Il visore è dotato di un nuovo processore Qualcomm Snapdragon XR2, superiore all'835 sotto tutti gli aspetti; ha di 6 GB di RAM anziché 4 e – a seconda del modello – 64 GB o 256 GB di memoria interna. Se il suono in 3D proveniente dal sistema audio integrato non è sufficiente, puoi anche collegare il visore a un paio di cuffie esterne tramite il jack audio da 3,5 mm. Per regolare il volume, utilizzi i tasti sul visore in basso a destra. Per ultimo, ma non meno importante, il Quest 2 è più compatto del modello precedente e quindi più leggero di 68 grammi.
Set-up completato, aggiornamenti per visore e controller installati e telefono accoppiato: ora possiamo iniziare. Indosso il visore VR, premo il pulsante di avvio e mi posiziono al centro della mia zona di gioco predefinita. Una frazione di secondo dopo, mi ritrovo nella mia nuova casa virtuale. Oculus mi consiglia di iniziare con la sessione preinstallatata «First Steps with Quest 2», in cui mi spiega come tenere il controller, a cosa servono i vari pulsanti, dove mettere il pollice, come usare l'indice per premere i tasti e come fare un pugno. Dopodiché ballo con un robot, lancio aeroplani di carta attraverso foreste tridimensionali e sparo cubi, piramidi e stelle da un cielo utopico.
Anche se è un programma gratuito e il suo unico scopo è quello di insegnarmi a utilizzare il Quest 2, sono impressionato. Non mi accorgo nemmeno del tempo che passa. Quando il postino suona il campanello e mi tolgo il visore per aprire la porta, mi stupisco di aver già trascorso 45 minuti in questo mondo virtuale. Indosso di nuovo il visore e seleziono il gioco «Jurassic World». Si tratta semplicemente di un video in cui un apatosauro si sveglia, si allunga, annusa in giro, sgranocchia foglie e torna a sdraiarsi. Ma grazie all'esperienza VR con il Quest 2, ho l’impressione di aver appena assistito a un miracolo. La scena sembra così autentica che quasi fatico a credere che non lo sia. Certo, ovviamente è difficile immaginare di ballare con un robot nella vita reale. Eppure, quando sono in piedi nella foresta virtuale e mi ritrovo questo enorme dinosauro davanti, mi vengono i brividi. Allungo la mano per toccarlo, ma ovviamente non trovo niente.
Tolgo il visore dalla testa. Devo fermarmi un attimo per capire cosa appartiene al mondo reale e cosa al mondo virtuale. Poi passo al primo gioco, «Beat Saber», dove impugno spade laser e taglio dei blocchi che volano verso di me al ritmo di una vivace colonna sonora. Detto così forse sembra un po’ banale, ma con il visore è veramente uno spasso. Nel gioco successivo, «Superhot VR», proteggo un mondo di gioco bianco low poly dagli attaccanti rossi con oggetti neri. Ogni volta che mi muovo, si muovono anche gli avversari. Questo gioco mi affascinava già sul Quest, ma con il Quest 2 è davvero pazzesco: l’immagine è ancora più nitida e l’esperienza più fluida. Dopo due ore e tre quarti, la batteria del visore VR è quasi scarica. Wow! Sono senza parole. Il tempo vola.
Il Quest 2 è veramente fantastico. È decisamente più comodo rispetto al modello precedente: l’imbragatura in tessuto è molto più confortevole sulla pelle rispetto a quella in plastica del Quest. Quando gioco per due ore mi lascia qualche segno, ma me ne accorgo solo quando lo tolgo. Durante le partite sono troppo preso dall'ambiente circostante per pensarci. In ogni caso, i segni sulla pelle sono molto meno profondi rispetto a quelli che lascia il Quest. E siccome il nuovo visore è più leggero, non mi fa sbilanciare la testa in avanti più di tanto. I muscoli del collo me ne sono grati. Il nuovo visore VR di Oculus è wireless, il che significa che posso muovermi liberamente nella mia zona di gioco. In pratica, posso portare il Quest 2 con me ovunque, tirarlo fuori dalla custodia e iniziare subito a giocare.
Il suono degli altoparlanti integrati nel visore è sorprendentemente buono. Se l’ambiente circostante è tranquillo e ci sono persone nella stessa stanza, possono sentire quello che succede nel mio mondo virtuale. Con il volume alto, io invece riesco a malapena a sentire cosa succede intorno a me. Indipendentemente dal gioco che testo, la qualità degli effetti musicali e dei rumori di sottofondo è cristallina. Riesco a sentire e individuare il dinosauro appena cerca di avvicinarsi di soppiatto da dietro sulla destra. In «Beat Saber» mi sorprendo a muovermi al ritmo della colonna sonora mentre taglio le scatole con le spade laser. Anche i movimenti sono fluidi e non ci sono lag. Con il Quest 2 ho sempre la sensazione che le mie azioni reali avvengano contemporaneamente a quelle virtuali. I 72 Hz qui fanno un ottimo lavoro, anche se non posso fare un confronto diretto con i 90 Hz perché l'aggiornamento non è ancora stato rilasciato. Per quanto riguarda la memoria, non arrivo mai a occupare tutti i 64 GB.
Non è solo il fatto che Oculus ti obblighi ad avere un account Facebook a infastidirmi. C'è anche la questione degli accessori costosi. La fascia Elite con batteria integrata e custodia per il trasporto costa quasi la metà del Quest 2 da 64 GB. Durante il test, non ho problemi di vestibilità o posizionamento del visore e la batteria è più che sufficiente. Se non voglio utilizzare il sideloading per lo streaming tramite Wi-Fi, posso acquistare l’Oculus Link. Il cavo di collegamento lungo cinque metri che utilizzo per riprodurre i giochi VR dal mio PC al Quest 2 in streaming costa quasi un terzo del visore stesso. A parte questo, non ho altre critiche. Ovviamente il visore potrebbe essere più leggero, la risoluzione più alta e il suono più avvolgente. Di più è sempre meglio. Ma a questo prezzo e con gli standard tecnologici moderni, il Quest 2 è decisamente uno dei migliori visori VR disponibili sul mercato.
Oculus ci è riuscito: sono bastati pochi secondi per convertirmi da scettico a fan della realtà virtuale. Non ho apprezzato il fatto che sia necessario accedere tramite Facebook per utilizzare il visore, al punto che ho persino dubitato se valesse la pena di testare il dispositivo. Il prodotto però mi ha convinto al 100%. Dal momento in cui ho indossato il Quest 2 a quello in cui l’ho tolto, l’esperienza è stata eccezionale. La messa in funzione è stata semplice e veloce. Il tracciamento dell’area di sicurezza con il controller fluido e intuitivo. Mentre giocavo, non ho riscontrato lag o ritardi nella risposta e persino la frequenza di aggiornamento si è dimostrata all’altezza del compito. L'aggiunta di pixel a questo nuovo modello si nota immediatamente: i giochi sono molto più nitidi e ricchi di dettagli rispetto al Quest.
Anche la maneggevolezza e l’intuitività d’uso dei controller touch e la libertà di movimento durante il gioco mi hanno particolarmente colpito. Puoi stringere il pugno, premere il pulsante con l'indice o lanciare aerei di carta senza problemi. La funzionalità di «Hand Tracking», che ti permette di utilizzare le tue mani in versione virtuale, si è dimostrata fluida e precisa. Non ho dovuto configurare sensori esterni per definire la mia area di gioco e posso utilizzare il visore totalmente wireless, senza fastidiosi cavi su cui potrei inciampare mentre gioco. E per finire, ciliegina sulla torta: posso anche trasmettere il contenuto del visore VR in streaming sul telefono, sul tablet o su un TV compatibile grazie all’app Oculus, e condividere le mie avventure virtuali con amici o famiglia.
Se hai il budget per farlo e vuoi aggiungere un po' di comfort, autonomia e opzioni di gioco alla tua esperienza, puoi anche acquistare separatamente gli accessori extra – ma non sono necessari. Il Quest 2 è il visore VR all-in-one ideale per gli appassionati di realtà virtuale e per tutti coloro che vogliono diventarlo.
Se non mi sto cibando di "ciugnate" dolci a volontà vuol dire che sono in qualche palestra: l’unihockey è una mia grande passione, sia come giocatore che come allenatore. Nei giorni di pioggia puoi scovarmi ad avvitare e svitare i miei PC, robot o altri giocattoli elettronici. La musica mi accompagna costantemente. La vita sarebbe dura senza giri in bici sulle strade di montagna ed intense sessioni di sci di fondo.