Retroscena

Il mio coming-out: io amo i dumbphone

Attualmente sto testando il Nokia 3310. So che può sembrarvi insolito e vi devo una spiegazione. Probabilmente sono l’unico redattore high-tech che preferisce i telefonini stupidi a quelli smart.

È arrivato il momento del mio coming-out: io sono asofofonofilo (dal greco storpiato asophos «non intelligente», phone «telefono» e philos «amico»). Non mi sento attratto dai telefonini smart, così abili e intelligenti ma da quelli dumb, stupidi e primitivi. Lo so già da tempo e, malgrado gli sforzi dimostrati dalle persone benintenzionate, non è cambiato nulla. Spero che possiate accettarmi come sono.

Pornografia dumbphone

La mia asofofonofilia

Col passare degli anni, ho sempre dovuto adottare nuove scuse per giustificare il fatto che non volessi ancora avere uno smartphone. All’inizio era più facile: questi oggettini erano costosi e non poi così tanto speciali. Il primo iPhone in assoluto fu reperibile in Svizzera solo un anno dopo il lancio ufficiale e non aveva neanche il 3G. Gli apparecchi della concorrenza non erano certo migliori. I loro schermi reagivano solo quando li si premeva con forza. E come se non bastasse, c’era Windows Mobile 6.1.: un incubo. A quei tempi, potevo usare tranquillamente il mio dumbphone quando mi ritrovavo nella cerchia di personaggi high-tech, senza dare nell’occhio o passare per quello strano.

Ma non durò a lungo. Gli smartphone Android iniziarono ad essere perfettamente utili già dal 2010. Per tutti tranne che per me. Per il lancio del Galaxy S, Samsung mise in scena uno show mastodontico presso l’Hallenstadion di Zurigo per dimostrare a tutti che questo smartphone sarebbe stato il compagno ideale per tutti, anche per me, per ogni istante e occasione della mia vita. Mentre guardavo quello schermo gigante senza capirci un accidente, pensai: io non voglio vivere così. Ovviamente, a parte qualche nonnino saldamente ancorato al passato, ero l’unico a pensarla così.

Dopodiché, gli smartphone oltre ad essere utili diventarono anche economici. Ma io andavo avanti a forza di sotterfugi per non comprarmene mai uno. Gli smartphone agiscono come delle vere e proprie spie nella tua vita. La batteria è sempre scarica. Lo schermo si rompe subito. E la cosa peggiore: sono come una droga. È pieno di tossici che non riescono a togliere le dita da quell’oggetto neanche quando scendono dal treno! Vengono investiti dai tram perché perdono la percezione dell’ambiente circostante. E se per caso una persona reale nella vita reale si permette di parlare con loro, si sentono irritati e non sanno bene come reagire. Benvenuti nel lato oscuro della Forza!

Ci ho provato, ma non ha funzionato

Nel 2015 smisi di opporre resistenza e mi comprai uno smartphone. Era un apparecchio anche piuttosto costoso, uno Yotaphone 2. Cercai veramente di soddisfare le aspettative della società, ma non ci riuscii. Dopo poche e strazianti settimane rivendetti lo smartphone e con una bella sensazione di leggerezza tornai a utilizzare il mio vecchio Nokia. Mi correggo: tornai a utilizzare i miei Nokia, perché nel frattempo ne avevo tre. Sì, perché l’azienda Nokia stava lentamente giungendo alla sua fine; lo si percepì chiaramente quando fu venduta a Microsoft. Ma io ero preparato. «Telefonerò con un dumbphone Nokia fino alla fine dei miei giorni» pensai con ostinazione. In altre parole, diventai un prepper, un survivalista, preparato a difendermi dall’inevitabile caduta del mondo delle telecomunicazioni.

La difficoltà di approvvigionamento di telefonini Nokia era prevedibile ed io ero preparato

Se non c’è altro modo, dovrò adattarmi

Ma non fu per nulla facile. Ero letteralmente accerchiato da quei tossici. E ormai si sa come agiscono: sanno esattamente che quella robaccia è dannosa, ma continuano a farne uso comunque. I servizi segreti spiano il mondo intero, spillano informazioni e le passano ai grandi fornitori di dati, gli appartamenti di cittadini innocenti vengono perquisiti dalla polizia nel cuore della notte, all’aeroporto vieni bloccato per ore a causa di uno stupido commento postato su Twitter. Ciononostante, i miei amici tossici continuavano a insistere affinché mi iscrivessi anche io su WhatsApp. Perché WhatsApp ti aiuta a fare appuntamento con i tuoi amici! Come se l’umanità non ne fosse mai stata capace prima. Esistono le mail, gli SMS, c’è Doodle e ci sono anche i messaggi criptati, ma no, bisogna comunicare per forza con WhatsApp, diamine, neanche morto! Al punto che mi misero alle strette e fui costretto a scegliere: o mi aggregavo o perdevo la mia rete sociale.

Decisi di aggregarmi. Mi comprai un Samsung Galaxy A3, un modello dell’anno passato, a 199 franchi. Me la cavavo sicuramente meglio con questo smartphone che con il primo. La cosa che mi aiutò maggiormente nella fase di adattamento fu la modalità “ultrarisparmio” che riusciva a trasformare rapidamente lo smartphone in un dumbphone. E la custodia proteggeva lo schermo evitandone la rottura immediata. Così, poco a poco, riuscii a sopportare l’idea di avere uno smartphone.

Il Nokia 3310 – finalmente posso essere me stesso

E ora che mi sono rassegnato all’idea di una vita senza dumbphone, mi viene chiesto di testare il Nokia 3310. Poiché si tratta di una novità! Non è proprio uguale all’originale, ma è un dumbphone a tutti gli effetti: piccolo, carino, onesto, fidato e per nulla complicato. Tra una settimana circa, qui sotto, potrai leggere se è veramente così.

Non è meraviglioso?

Aggiornamento

Il test è concluso e ora esiste anche una versione 3G del Nokia 3310:

  • Test del prodotto

    Nokia 3310 – il ritorno di una leggenda

    di David Lee

A 48 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo. 


Smartphone
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

28 commenti

Avatar
later