
Test del prodotto
Labo VR: il tentativo VR in cartone di Nintendo che sorprende e delude
di Philipp Rüegg
«Half-Life Alyx» non è solo un gioco VR dannatamente buono, ma anche un gioco «Half-Life» grandioso. Chi avrebbe mai pensato che Valve ci sarebbe riuscito di nuovo.
«Half-Life» è tornato. Finalmente! Dopo 16 anni, contro ogni speranza, è stata lanciata una nuova parte in esclusiva per VR. Una decisione che non solo è stata accolta con entusiasmo, ma il sacrificio è stato necessario per far uscire la serie dall'oblio. Come è stato dimostrato nelle interviste ai collaboratori e alle collaboratrici Valve, la sede di Seattle si è letteralmente bloccata per quanto riguarda il marchio «Half-Life». Con «Half-Life Alyx» il team torna in gioco. Al posto di Gordon Freeman c'è Alyx Vance e al posto di uno sparatutto in prima persona c'è un gioco horror di realtà virtuale. Infatti, una cosa diventa subito chiara: l'avvertimento di Ravenholm, «We don’t go there anymore», non è stato ignorato solo dallo scienziato muto nel 2004.
Il gioco è ambientato tra «Half-Life» e «Half-Life 2» Il mondo è in guerra con la razza aliena Combine. Come combattente della resistenza, Alyx fa la sua parte per salvare l'umanità. La storia non ti farà impazzire, ma è raccontata in un modo eccitante tipico di «Half-Life» e se ti piace l'universo, aspettati dei colpi di scena molto interessanti. Il team di sviluppo sembra aver copiato l'umorismo di «Portal». Alyx è in costante contatto radio con Russell, che mi ricorda un po' il drone balbettante Wheatley. Le conversazioni erano davvero divertenti. Ma anche il design del gioco, dove Valve sta molto attento alla fisica, ha molti momenti divertenti.
Mentre i novizi VR saranno stupiti da ogni piccola dimostrazione fisica e meccanismo di ricarica, per i giocatori hardcore VR alcune cose non saranno nuove. Ma come sempre, rubare qualcosa di buono da altri giochi è molto meglio che creare qualcosa di pessimo. E Valve riesce a dare anche un tocco personale a tutto. Prima di tutto i guanti Gravity con i quali puoi attirare gli oggetti verso di te. Basta mirare con la mano fino a quando l'oggetto non si illumina di arancione, poi fare un leggero scatto con il polso e volerà verso di te. Ma poi bisogna prenderlo. Dopo un po’ di tempo per abituarsi, funziona in modo estremamente intuitivo.
Per fortuna, perché nei combattimenti contro granchi «succhiateste» («headcrab») e zombie, i guanti sono davvero utili. Puoi tirare verso di te oggetti come bombole di gas e lanciarli contro i nemici. Oppure tirare su rapidamente un caricatore che ti è caduto di mano nella fretta. Infatti, le armi devono essere caricate manualmente. Un pulsante rilascia il caricatore, una presa sulla spalla ne prende uno nuovo dallo zaino, lo collega fino a quando non fa «clic╗, un'ultima pressione del pulsante e l’arma è di nuovo pronta. Nella foga della battaglia non è un compito facile, ma estremamente efficace nel farti prendere dal panico.
Si può interagire con qualsiasi cosa nel gioco. A volte si può spingere il corpo flaccido di uno zombie su una scogliera, lanciare pietre ai gatti (eh, non si fa così) o ballare con un granchio morto. L’illusione però viene a volte distrutta quando qualcosa non funziona come dovrebbe. Ad esempio quando trovi da qualche parte un tubo di metallo che blocca una porta. Nel tipico stile «Half-Life», penso di usarlo per picchiare qualche zombie più tardi. Ma il palo non ha alcun effetto. A quanto pare Valve ha deliberatamente deciso contro quest'arma per paura che i giocatori VR demolissero la loro casa. Questo ci porta direttamente al punto critico successivo: hai bisogno di spazio. Puoi giocare a fare «Alyx» con qualsiasi configurazione e in qualsiasi forma, ma la posizione ideale è chiaramente in piedi con molto spazio. Io non ce l'ho. Così sbatto costantemente le mani da qualche parte quando cerco negli armadietti o lancio granate nel gioco. Peccato, ma non è un problema nuovo del VR.
Le granate sono un punto culminante. Si possono lanciare in giro in modo sorprendentemente realistico. Valve sapeva fin troppo bene quanto questo sia divertente e ha creato situazioni divertenti proprio per questo. Ad esempio, una volta devi colpire un pozzo di ventilazione, in modo che la granata atterri in una stanza chiusa a chiave oppure apri una finestra solo per trovare una stanza piena di zombie. Quindi lanci la granata e chiudi la finestra. Poi ridi a crepapelle mentre la granata spazza via i non morti.
Gli espedienti della fisica vanno ben oltre, anche se il gioco permette di trasportare solo due oggetti, oltre alle riviste. Ma ciò che il gioco non ti proibisce di fare è portare con te un cestino, che riempi con granate e siringhe curative. È un po' ingombrante, ma funziona.
Ma «Half-Life» non sarebbe tale senza enigmi. Tra le altre cose, si presentano sotto forma di globi olografici con cui devi interagire. A volte si tratta di collegare tutti i simboli identici, come in Memory, oppure si cerca di far navigare un raggio di luce blu attraverso un mucchio di raggi rossi senza toccarli. Con una mano tieni il globo trasparente e con l'altra guidi il raggio.
«Half-Life Alyx» non è una rivoluzione VR e non libererà la realtà virtuale dalla sua esistenza di nicchia. I limiti e gli ostacoli portati dalla tecnica non possono essere superati nemmeno dai maghi di Valve. Tuttavia, «Half-Life Alyx» è il primo gioco VR che voglio davvero giocare ogni sera. E questo non è dovuto solo al fatto che sia ambientato nell’universo «Half-Life». «Half-Life Alyx» apre i cancelli per nuovi sequel di Valve. E questo è più che sufficiente per me. Glados, sono pronto per la mia torta.
Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.