Test del prodotto

Vivo Nex S: il mostro cinese

Dominik Bärlocher
14.8.2018
Traduzione: Leandra Amato
Collaborazione: Stephanie Tresch

Quando sentiamo parlare del Vivo Nex S, di solito è per la sua fotocamera a scomparsa. Nessuno sembra farsi altre domande su questo smartphone cinese, come se a nessuno interessasse sapere se la qualità delle foto è decente. Bene: ci ho pensato io a fare domande, e ho anche trovato le risposte.

Abbiamo già sentito molte belle cose sul Vivo Nex S. Secondo la pubblicità, il fattore forma sarebbe rivoluzionario, innovativo e futuristico. Di cosa si parla? Della fotocamera frontale a scomparsa, ovviamente. Se vuoi farti un selfie, la fotocamera fuoriesce in meno di un secondo e tac, eccoti sullo schermo. Appena chiudi l’app, la fotocamera si ritrae.

Vivo trova così la soluzione al problema del Notch, cioè una piccola tacca nel bordo superiore di un dispositivo, utilizzata per la fotocamera e altri scopi.

Bene. Ti serve sapere altro? Secondo il pubblico mondiale, questa è l’unica informazione importante.

Vivo Nex S (128 GB, Nero, 6.59", Doppia SIM, 12 Mpx, 4G)
Smartphone

Vivo Nex S

128 GB, Nero, 6.59", Doppia SIM, 12 Mpx, 4G

Ma io non sono il pubblico mondiale. Io voglio sapere di più. Perché a me delle fotocamere da selfie non interessa granché. Se nel corso della mia vita mi sono fatto una dozzina di selfie è tanto, e non ho mai fatto una videochiamata. Ecco perché sono interessato a tutto tranne che alla fotocamera a scomparsa. Ne parlerò in questo articolo, naturalmente, ma il commento esperto sarà della mia collega e video producer Stephanie Tresch, altrimenti detta (da me) Selfie Queen.

Un telefono dalle prestazioni sorprendenti

Basta dare un’occhiata alle sue specifiche tecniche per capire che il Vivo Nex S non ha bisogno di nascondersi dietro alla fotocamera a scomparsa. L'azienda cinese avrebbe potuto tranquillamente promuovere il suo gioiello così: «Vi presentiamo il nostro telefono... ah, tra l'altro, la fotocamera frontale è a scomparsa». Rendo l’idea?

Grazie allo Snapdragon 845 System-on-a-Chip, il Nex S è uno dei telefoni tecnologicamente più avanzati di quest’anno. Il produttore cinese ha confezionato ben 8 GB di RAM sotto al telaio, per garantire una velocità senza precedenti. È difficile sapere con certezza se il Nex S sia in grado di mantenere questa promessa o meno; dubito che un utente normale possa accorgersi delle prestazioni di un sistema con più di 6 GB, forse con l’eccezione un carico massimo leggermente più alto.

Nonostante i suoi 8 GB, non credo che il Nex S possa essere molto più veloce. La cosa può anche dipendere dal fatto che le animazioni e gli altri elementi delle applicazioni vengono sempre definiti dall'applicazione stessa. Se il sistema è in grado di soddisfare la definizione specificata dal software, il tempo di esecuzione è sempre lo stesso: WhatsApp impiegherà sempre esattamente lo stesso tempo per aprire la schermata del profilo del tuo interlocutore, a meno che il telefono sia lento e vecchio.

La fotocamera a scomparsa è interessante, ma il Nex S offre molto di più

Come già per i telefoni da 6 GB, attualmente non c'è nulla sul mercato che possa rallentare il Nex S in alcun modo. Semplicemente, molte applicazioni non sono ancora state progettate per utilizzare così tante risorse. Se il tuo telefono non è di quest'anno, probabilmente ha solo 4 GB di RAM e dovrebbe funzionare tutto normalmente, senza problemi. Le applicazioni sviluppate fino ad ora non sanno ancora cosa farsene di sei o otto gigabyte di RAM.

Eppure, devo dire che è bello avere un telefono e non dovermi porre il problema che da un anno a questa parte sarà già obsoleto.

Lo schermo senza Notch e lo spreco di spazio

Il Vivo Nex S è dotato di un'interfaccia utente chiamata Funtouch. Peccato che sia tutt’altro che divertente. Qui sono tanti i produttori cinesi a commettere lo stesso errore, cercando di copiare l’iPhone. Per qualche ragione, in Cina, l'interfaccia utente di Apple è considerata il massimo del massimo. Il problema è che, dal momento che Android e Apple iOS hanno una struttura fondamentalmente diversa, il Notch funziona bene per Apple e meno bene per Android.

Lo schermo sarebbe fantastico: AMOLED con una risoluzione di 1080x2316 pixel. Ci si potrebbero fare tantissime cose. Ma Vivo non vuole affrettarsi e prende decisioni di design parecchio strane.

Il Command Center è quasi identico a quello di Apple
  • L’app drawer è completamente scomparso. Tutte le applicazioni vengono automaticamente posizionate su una schermata iniziale.
  • Se trascini l'Area notifiche verso il basso trovi solo le notifiche, nessun collegamento alle impostazioni o toggle che attivino o disattivino il Bluetooth e altre funzioni.
  • I toggle si trovano in un Commander Center molto simile a quello di Apple. Per visualizzarli, devi toccare lo schermo con un gesto di swipe dal basso all’alto.
  • La griglia delle applicazioni di ogni schermata iniziale contiene applicazioni 4x6.

C'è un'unica soluzione: utilizzare il Nova Launcher. Questo certamente non risolve il problema del Command Center, ma almeno puoi sfruttare appieno lo schermo. Non solo ha un’altissima risoluzione, ma è anche particolarmente sensibile al tocco. Il telefono rileva il minimo movimento e reagisce in modo rapido, corretto e affidabile. Un motivo in più per cui utilizzare un layout così obsoleto è quasi un crimine. Ecco perché il tuo Nex S ti piacerà molto di più con un Custom Launcher.

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Il lettore di impronte digitali si trova sotto il display. Lì dove il Porsche Design Mate RS di Huawei reagisce ancora molto lentamente, il Nex S fa grandi passi in avanti. È ancora molto più lento rispetto a un tradizionale sensore di impronte digitali sul fondo o sul retro del telefono, ma non ho più bisogno di premere con il dito come un ossesso e si sblocca in meno di un secondo. Mi piacerebbe che fosse dotato di un Face Unlock, perché il sistema si è già dimostrato affidabile su diversi telefoni cellulari di altre marche, come Samsung, Huawei e Apple. Una bella idea, però poco pratica: visto che la fotocamera frontale fuoriesce dal Nex solo quando ne hai bisogno, dobbiamo farne a meno.

Dalla Cina con amore

Il Funtouch non è un buco nell’acqua in tutto e per tutto. Ha anche i suoi punti di forza: la visualizzazione delle impostazioni. Non ho trovato molti altri telefoni con un accesso così immediato a così tante risorse. Posso persino accedere ad alcune opzioni Sviluppatore. Posso solo speculare sul motivo: forse è perché in Cina nessun servizio di Google è preinstallato sui dispositivi e gli utenti cercano di trovare i pacchetti delle app – i cosiddetti APK – online e di installarli manualmente. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui la voce di menu VPN è posizionata in modo ben visibile e facilmente accessibile.

Vivo consente di controllare quali applicazioni vengono avviate automaticamente
Vivo consente di controllare quali applicazioni vengono avviate automaticamente
Queste applicazioni non possono modificare le impostazioni di sistema
Queste applicazioni non possono modificare le impostazioni di sistema

Sembra che il produttore cinese non abbia alcun interesse nel Great Firewall cinese e che, al contrario, voglia dare all'utente la massima libertà possibile.

Secondo me, un’ottima cosa. Non che mi piacciano particolarmente i filtri di bellezza per i volti asiatici nelle applicazioni della mia fotocamera, ma sono convinto che l'industria cinese possa stimolare il centralismo americano generale dell'industria tecnologica. Per quanto mi piacciano Android e iOS, inizio a trovarli poco emozionanti. Se un produttore cinese si allontanasse un po’ dalla tradizione e introducesse qualche grande innovazione, i principali operatori del mercato dovrebbero farsi due domande e constatare la mancanza di una o due caratteristiche nei loro dispositivi.

Tuttavia, le impostazioni non sono proprio facili da configurare. Per fortuna, la maggior parte va impostata una volta sola, altrimenti sarebbe un dramma (in termini di tempo e di sforzo).

  • ll collegamento alle impostazioni si trova nel Centro comandi, a sinistra della barra di regolazione per la luminosità, esattamente dove non ti aspetti di trovarlo.
  • Per le notifiche, ogni applicazione va gestita separatamente. Per impostazione predefinita, le notifiche sono abilitate per tutte le applicazioni e vengono visualizzate nell’area notifiche.
  • Ogni impostazione ha delle sottoimpostazioni.
  • Non c’è una funzione di ricerca delle impostazioni.

Quindi, se sei come me e non vuoi ricevere trecento notifiche al minuto, prenditi un po’ di tempo e configura singolarmente le impostazioni per le notifiche di tutte le tue app. Non ci vogliono più di 15 minuti a seconda di quante applicazioni hai, ma sarebbe comunque meglio poterlo fare tramite Batch Management.

Diamo un’occhiata al lato B

Anche se il Nex S essenzialmente non è altro che un rettangolo con angoli arrotondati, vale la pena dare una bella occhiata al suo lato B. Qui, Vivo dimostra non solo di voler imitare il gigante Samsung e assomigliare un po' ad Apple, ma anche di voler ed essere in grado di fare uno statement sul design. Quando l'anno scorso Samsung ha presentato l'S8 nel luccicante Orchid Grey, diversi produttori hanno seguito il suo esempio. L'attuale prodotto di punta di Honor è disponibile in una trentina di tonalità diverse, rendendolo un prodotto molto apprezzato.

Il Nex S si discosta da questa tendenza. A prima vista, il lato posteriore appare nero. Ma, alla luce, si crea una sorta di effetto arcobaleno. È un po' come guardare un televisore CRT, dove i punti sullo schermo non sono di un unico colore, ma sono costituiti da diversi colori.

Il lato posteriore del Nex S è molto più sottile rispetto ai modelli della concorrenza

Dove gli altri telefoni si affidano a uno sfarfallio aggressivo, Vivo opta per un contrasto piacevole e soprattutto gradito.

Le fotocamere non a scomparsa

La Dual Cam sul retro è dotata di 12 megapixel con un'apertura di f/1,8 – collocando il Nex S appena dietro il leader del settore, il Huawei P20 Pro – e la qualità delle foto è buona. La seconda fotocamera fornisce l'effetto di profondità di campo e ha 5 megapixel con f/2.4. Niente male.

Gli scatti di prova sono un po' blandi e mi lasciano perplesso.

La fotocamera è molto avanzata e prende varie decisioni in autonomia, cosa che a volte trovo un po’ strana. Ad esempio, abbassa i colori di diversi toni in un ambiente composto da tonalità di grigio e rende le persone pallide e senza vita, nonostante la preimpostazione HDR. Devi anche disattivare la modalità Beauty, che agli asiatici piace moltissimo, a meno che tu voglia apparire di uno strano rosa artificiale sul tuo profilo Instagram.

Rileggendo il passaggio qui sopra, forse può sembrare che io odi la fotocamera nel Nex S. No, non è così. Mi sto semplicemente lamentando – come di quasi tutte le caratteristiche del Vivo Nex S – nei panni del tipo che ha già avuto un sacco di smartphone per le mani, si limita a testare e vuole che ogni telefono sfrutti al meglio il suo potenziale.

E ora parliamo di cose serie: la Selfie Cam

Passiamo ora a ciò che sembra costituire l’unico punto degno di nota del Nex S: la fotocamera da selfie. Se, nell'applicazione fotocamera, si passa dalla fotocamera principale a quella frontale, la Selfie Cam si apre automaticamente. Sotto il bordo, il telefono è dotato di un motore che stringe e allenta una vite, permettendo alla Selfie Cam di fuoriuscire dal dispositivo e ritrarsi quando non è più in uso.

Una molla fornisce al sistema un certo grado di resistenza agli urti. Un sensore misura la pressione sulla Selfie Cam e, se necessario, la fa ritrarre. Vivo ha inoltre installato meccanismi software per proteggerla. Quando si crea pressione sulla fotocamera questa si ritrae, esattamente come quando si chiude l’app o si blocca lo schermo. Dal momento in cui la fotocamera è ritratta alla prontezza operativa ci vuole poco più di un secondo. Ci sono telefoni più veloci, ma pochi sono più eleganti.

Nex S con la Selfie Cam pronta a scattare

Dato che ho poca esperienza con i selfie e non mi sono mai interessato di una fotocamera per selfie prima di parlarti di quella del Vivo Nex, ho chiesto il parere della video producer Stephanie Tresch, che invece di selfie se ne intende.

Stephanie Tresch in un selfie scattato con la Sefie Cam del Nex S

Stephanie spiega: «La Selfie Cam fa quello che dice di fare: i selfie. Ciò che mi irrita un po' è la tinta bluastra nei video, che non riesco a rimuovere, a meno che decida di investirci del tempo. Le foto non sono male e anche la nitidezza mi convince. Quando ingrandisco l’immagine, i miei occhi sono ancora così nitidi che la qualità della foto è più che sufficiente per Instagram e altri social media.

Occhi: un estratto del selfie

Quello che mi piace di meno è che in tutte le foto mi vedo più pallida e bionda, anche senza il filtro di bellezza. Sembra anche che la mia pelle e i capelli abbiano una sfumatura rossastra. Comunque, per quanto mi riguarda, c’è solo un vero punto critico: il dispositivo non è dotato di un tasto per lo scatto sul bordo, e per chi ha mani piccole come le mie questo è un problema. Se questa cosa non ti dispiace, allora il Nex S fa per te.

Se hai paura che la Selfie Cam possa rompersi, l’ho testata per te: ho deliberatamente fatto cadere il telefono più volte sulla fotocamera ed è ancora tutta intera.»

Non è un semplice gadget

Bene, è giunto il momento di trarre le nostre conclusioni. Il Vivo Nex S è molto, molto potente. Anche se volessimo pensare male, è impossibile giustificare il sospetto che Vivo stia cercando di nascondere qualche mancanza ponendo tutta l’attenzione sulla fotocamera a scomparsa. Il sistema è potente, veloce e la batteria da 4000 mAh promette ottime prestazioni.

Solo il layout della superficie del Funtouch va migliorato, e urgentemente: è fuori moda ed è una brutta copia di Apple. Con prestazioni e hardware di questo calibro, il Nex S non ne ha bisogno. Fintanto che viene utilizzato come inteso dal produttore, lo smartphone fa ciò che deve fare. D’altro canto, le impostazioni permettono di modificare molti più aspetti del dispositivo rispetto ad altri modelli Android.

Le fotocamere principali sono robuste e offrono una buona qualità, ma non sono eccezionali. Soprattutto, l'intelligenza della fotocamera deve essere migliorata, perché riduce un po' troppo i colori dell'immagine e spesso li modifica a seconda della luce e dell’ambiente.

A proposito: il Vivo Nex S è stato il telefono ufficiale della Coppa del Mondo di quest'anno, anche se il mondo intero se lo è già dimenticato.

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Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.


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