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di Michelle Brändle
Una donna che allatta suo figlio durante una diretta streaming suscita forte scalpore e Twitsch decide di bloccare il video. Questo recente avvenimento solleva un sospetto: Twitch & Co. hanno un problema con le donne?
Il live streaming di videogiochi aumenta di anno in anno. Tanto che su Twitch durante il secondo trimestre di quest’anno sono state guardate oltre 2,72 miliardi di ore di dirette streaming. E ovviamente, tutti vogliono una fetta di quella torta, donne incluse. Ma le donne non hanno una vita facile nel mondo del gaming, ancora così dominato dagli uomini. L'esempio più recente riguarda Heather Kent che, oltre a pubblicare video su Twitch e Youtube, lavora come modella. Recentemente, mentre teneva una conversazione con un'amica sul suo canale HeatherEffect Heather si è messa ad allattare la propria figlia. La cosa ha suscitato immediatamente un forte scalpore. Molti utenti hanno accusato Heather di aver abusato della sua bambina per mostrare il seno. Poco dopo, la clip è stata messa offline da parte di Twitch.
Heather ha poi pubblicato la clip su Twitter affermando che «ovviamente, c’è ancora molta strada da fare nella lotta per normalizzare l'allattamento al seno». In un’intervista con il Blog di videogiochi Kotaku, ha anche spiegato di non essere una persona che segue i movimenti politici in maniera particolarmente assidua, ma che visto e considerato il feedback così negativo, ha deciso di non rimanere in silenzio.
Di solito va in streaming solo quando sua figlia dorme. Tuttavia, poiché lo streaming è un'importante fonte di guadagno per lei e siccome Twitch non paga il congedo di maternità, non può permettersi assenze troppo prolungate. E tutti coloro che hanno un bambino sanno bene che la giornata si scandisce seguendo le esigenze del bambino e non quelle del genitore. L'accusa di mostrare il seno per generare rapidamente una sfilza di click è stata bocciata da molti, specialmente da gamer donne. Secondo molte di loro, l'allattamento al seno non è un atto sessuale, ma un’ideale fonte di nutrimento per il bambino. E richiede del tempo: una singola poppata può durare anche un'ora.
Allattare al seno in diretta streaming può essere paragonato solo a mangiare in diretta streaming. Non ha nulla a che fare con andare in bagno, fare atti sessuali, o cambiare pannolini,
Nel frattempo Twitch si è scusata con Heather dichiarando che l'allattamento al seno non viola le condizioni di utilizzo. Tuttavia, la discussione è lungi dall'essere conclusa. E dimostra che i proprietari di questo genere di piattaforme e molti dei loro utenti hanno un problema con l'aumento di donne nel mondo del gaming.
Le donne costituiscono circa il 35 percento degli streamer su Twitch. Ma i primi 10 canali sono nelle mani degli uomini. La stessa quota si ritrova anche tra gli utenti: più dell'80 per cento sono di sesso maschile. La donna di maggior successo è Pokimane qualificata al 12° posto. Nonostante o forse proprio a causa della netta maggioranza maschile, le streamer donne continuano a suscitare subbugli. In particolare le cosiddette Cam Girl, chiamate dispregiativamente anche thots. Si tratta di donne streamer il cui valore di intrattenimento dipende in larga misura dai loro abiti a dir poco succinti. È vero che qualche anno fa Twitch ha inasprito i regolamenti, ma per gli spettatori che sbavano ci sono ancora generosi decolté da fissare.
Il problema? Se non ti piace, non guardare. Dopotutto, ognuno è libero di scegliere come vestirsi e presentarsi. Proprio come tutti sono liberi di godersi qualcosa di simile. I più critici sostengono che le Cam Girl vogliano solo fare sganciare i soldi a giovani uomini arrapati. Credono che spesso non siano neanche loro stesse a giocare ma che facciano partire una registrazione. Altri dicono che le Cam Girl danneggiano l'immagine dei «veri» streamer. Ciò che più nuoce alle donne sono i paladini della giustizia come i promotori della Boob Police, che si prendono gioco delle donne «trolleggiandole» e accusandole di violare le condizioni di utilizzo della Community.
Ovviamente, il fatto che alcuni uomini vogliano imporre alle donne come vestirsi non viene accettato dalle streamer. Perché, come Pokimane ha potuto sperimentare sul proprio corpo, anche l'altro estremo non funziona. La giocatrice di «Fortnite» ha trasmesso in streaming per un giorno senza trucco e la maggior parte dei suoi spettatori si è messa completamente a riposo. La campagna di Pokimane è stata poi sostenuta da molti fan e altre streamer che hanno ripetuto il gesto di Pokimane.
D'altra parte, il fatto che molte star dei social media come Belle Delphine si servano pienamente dei cliché, da cui vogliono allontanarsi le creatrici di contenuti più seri, non aiuta a raggiungere un’uguaglianza di genere. Recentemente, la diciannovenne è stata addirittura in grado di vendere l'acqua usata durante un bagno.
Sembra che le donne debbano inserirsi in un certo schema per compiacere il pubblico di Twitch & Co. I regolamenti dei proprietari delle piattaforme di solito sfavoriscono il contenuto delle streamer. Le condizioni di utilizzo di Microsoft Mixer ne sono la conferma. La quantità di pelle mostrata dipende dalla categoria scelta per lo streaming: famiglie, adolescenti, o 18+. Nella categoria famiglie non può praticamente esserci pelle visibile. I vestiti devono arrivare fino al collo e anche le camicie senza spalline sono tabù. Se si mostrano le spalle nude, si finisce nella categoria 18+. Queste regole varranno anche per uomini come TominationTime che va in diretta streaming a petto nudo? Non credo proprio. Questi regolamenti sull'abbigliamento saranno in parte dovuti a un'America perbenista, ma potrebbero anche essere la risposta di Microsoft alle Cam Girl.
Il dresscode non è l'unico tasto dolente delle streamer. Il portale di tecnologia e cultura The Verge ha spiegato chiaramente in un articolo che anche lo stato affettivo pubblicato dalle streamer può risultare un problema. Come avviene con le celebrità dell'industria cinematografica o musicale, anche i fan di videogiochi sono ossessionati dai loro idoli. Di conseguenza, secondo The Verge, spesso gli spettatori tendono a interpretare i gesti di gentilezza delle streamer come gesti romantici. E altri li vedono come veri e propri gesti manipolatori per ricevere donazioni.
La stessa reazione si verifica quando una streamer svela di non essere single, come spiega Jessica Richey. Quando improvvisamente suo marito è apparso durante una diretta e si è messo a massaggiarle le spalle, la streamer è stata accusata di prendersi gioco del pubblico. Come se Jessica fosse responsabile delle fantasie del suo pubblico. Nell'articolo di The Verge altre streamer confermano che lo stato affettivo da esse pubblicato influenza sia il modo in cui gli spettatori interagiscono con loro sia se guardano o meno le loro dirette streaming.
Se gli streamer uomini vengono giudicati dal loro contenuto, le donne spesso vengono degradate a oggetti. Il fatto che Typer Blevins, l’ex streamer più famoso di Twitch, meglio conosciuto come Ninja, abbia dichiarato ad agosto dell'anno scorso di non volere più andare in streaming con una donna, non aiuta di certo la situazione. Il suo motivo? Perché «basta un minimo flirt e la scena viene presa e usata continuamente come clickbait», ha spiegato Blevins su Polygon. Se l'unica soluzione a questo problema è non andare in streaming con una donna, allora siamo messi veramente male.
Tu cosa ne pensi? Vedi anche tu il problema? O pensi che gli esempi che ho citato siano solo delle eccezioni? Credi che i gamer di sesso maschile non vogliano farsi rubare il proprio hobby dalle giocatrici, in continuo aumento? O che stia cambiando tutto semplicemente troppo in fretta? Saranno gelosi perché le donne riescono a generare click «più facilmente»? Perché non vivere e lasciare vivere? E i più critici vorranno veramente giustizia per il bene comune? Sono curioso di sapere cosa ne pensi.
Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.