Recensione

Recensione del film: «Zombieland - Doppio colpo» arriva troppo tardi ed è spaventosamente divertente

Luca Fontana
30.10.2019
Traduzione: Leandra Amato

La prima parte è un cult. Dieci anni dopo, arriva il seguito. «Zombieland - Doppio colpo» è tutt'altro che originale, ha poco da sbagliare ed è anche molto divertente.

Per prima cosa: non preoccuparti. Non ci sono spoiler nella recensione. Leggi solo ciò che è noto dai trailer già rilasciati. I due video dopo il trailer sono della prima parte.


Sono passati dieci anni da quando Columbus (Jesse Eisenberg), Tallahassee (Woody Harrelson) e le sorelle Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin) hanno fondato una famiglia disfunzionale, ma in qualche modo funzionante.

Ciononostante ci sono ancora delle difficoltà. In primo luogo, perché gli zombie si sono evoluti in questo mondo post-apocalittico che chiamano Zombieland. In secondo luogo, perché le strutture sociali devono essere ridefinite: la giovane Little Rock non ha amici della sua età ed è per Tallahassee una figlia sostitutiva e ammazza-zombie allo stesso tempo. Nel frattempo, Wichita e Columbus cadono in una noiosa routine romantica, che solo a uno dei due sta bene.

Quando Little Rock incontra finalmente un ragazzo della stessa età – un pacifista fumatore di canne – se ne va. Gli altri tre la inseguono e raccattano una stupida biondina: un tipico viaggio su strada attraverso Zombieland.

Regola numero due: doppio colpo

Tra il pubblico, un giornalista mormora al collega: «Abbiamo dovuto aspettare solo dieci anni per il sequel». Il sottotono sarcastico è difficilmente udibile. Non posso biasimarlo, perché «Zombieland - Doppio colpo» è il sequel per il quale i fan hanno aspettato anni, fino a quando hanno smesso di aspettare.

Il motivo di questo è stato il calendario completo degli attori di Zombieland, che erano più o meno sconosciuti nel 2009, ma che nel frattempo sono diventate star vincitrici o nominate agli Oscar. Nel 2013 c'è stato un tentativo di fare una serie di Zombieland senza Eisenberg, Harrelson e compagnia bella, ma è fallito. Una circostanza di cui Columbus di Eisenberg, che ha già raccontato la storia nella prima parte, si scusa subito all'inizio. «Grazie per averci scelto come intrattenimento zombie della giornata», o qualcosa del genere. Simpatico.

Columbus e Tallahassee sui Segway in un centro commerciale – un'immagine normale
Columbus e Tallahassee sui Segway in un centro commerciale – un'immagine normale
Fonte: Columbia Pictures

In realtà, «Doppio colpo» non sembra così fresco come nel 2009, quando la prima parte è arrivata al cinema. Probabilmente anche perché dieci stagioni di «The Walking Dead», spin-off inclusi, hanno saturato l'industria dell'intrattenimento zombie dell'ultimo decennio. O danneggiato. Columbus, per esempio, impreca «irrealistico» leggendo un fumetto di The Walking Dead in una scena. Deve saperlo. Questo è il tipo di umorismo che mi piace.

«Zombieland - Doppio colpo» è molto divertente nei suoi 99 minuti piacevolmente brevi. Addirittura troppo divertente nelle sue scene migliori. La magia che il regista Ruben Fleischer ha evocato dieci anni fa nella stravagante e incredibilmente divertente «Zombieland» è tornata. No, «Doppio colpo» non è una reinvenzione, ma non dubito mai di guardare un film «Zombieland».

Questo può essere dovuto anche al fatto che Fleischer ha nuovamente lavorato alla storia con gli autori di Zombieland del 2009 Rhett Reese e Paul Wernick. Hanno ricevuto aiuto da Dave Callaham, che ha scritto le sceneggiature di «Wonder Woman 1984» di DC e «Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings» di Marvel. Insieme fanno sì che l'aspetto familiare del predecessore venga catturato – incluse le bizzarre, ma graficamente di alta qualità, inserzioni di testo che spiegano le ben note regole di Columbus.

Regola numero due, ad esempio, «Doppio colpo»: quando non sei certo che i non-morti siano morti-morti, non risparmiare munizioni: headshot di sicurezza, sempre. Aha! Ora ho capito anche la battuta del titolo del film.

L'attenzione è concentrata sui personaggi

Fleischer sa cosa vuole consegnare al pubblico: un mix di azione, commedia e orrore che non annoia. E «Doppio colpo» non annoia mai. L'aspetto horror in particolare è adeguatamente ricompensato con un R-Rating. Il film è meravigliosamente sanguinario, come dovrebbe essere un film di zombie decente.

Il regista Ruben Fleischer ha ancora sotto controllo il vecchio equipaggio
Il regista Ruben Fleischer ha ancora sotto controllo il vecchio equipaggio
Fonte: Columbia Pictures

Sono tornati anche i popolari «Zombie Kills of the Week». Nella prima parte, si trattava di una competizione in cui i sopravvissuti all'apocalisse si divertono ad uccidere gli zombie nel modo più creativo possibile. La morte più creativa porta il titolo «Zombie Kill of the Week». Ma «Doppio colpo» non riguarda più l'uccisione della settimana, bensì l'uccisione dell'anno. Delizioso. Il mio preferito: l'italiano. Vedrai.

Ma al centro del massacro degli zombie ci sono i suoi personaggi e le dinamiche di gruppo che derivano dai loro tratti caratteriali, che non potrebbero essere più diversi: Tallahassee, interpretato da Woody Harrelson, è ancora meravigliosamente irritabile, forte, volgare e un po' collerico – ma il suo cuore è nel posto giusto.

Il netto contrasto è Columbus, interpretato da Jesse Eisenberg, il famigerato, nervoso e introverso pantofolaio, che continua ad affinare la sua straordinaria collezione di regole per garantire la sopravvivenza in un mondo infestato dagli zombie.

Armati fino ai denti
Armati fino ai denti
Fonte: Columbia Pictures

Ancora cool: Emma Stone nei panni di Wichita, il cui sarcasmo arguto e veloce non ha eguali. Solo Little Rock di Abigail Breslin è in qualche modo sottorappresentata nel film, il che è dovuto alla storia stessa.

Ma qualcun altro ruba la scena: Zoey Deutch nei panni di Madison, la biondina. È incredibile quanto apparentemente senza sforzo si fonda nelle dinamiche di gruppo esistenti. E apprezzo molto Deutch per questo: interpreta un ruolo che sarebbe stato incredibilmente fastidioso in 99 casi su 100. In «Doppio colpo» fa fare un sacco di risate. Chi l'avrebbe mai detto? Io no.

Voglio dire: chiunque riesca a dire la frase «don’t worry, they are more afraid of us than we are of them» in un modo così ingenuo e innocente, che sembra tutt'altro che ignorante e imbecille durante un attacco zombie... insomma, non posso arrabbiarmi con lei. Al contrario. Mi piacerebbe dare una pacca sulla testa a Madison e dire: «Andrà tutto bene».

Verdetto: ancora buono, anche se troppo tardi

«Zombieland - Doppio colpo» non è affatto la commedia dell'anno che devi assolutamente vedere, ma una degna continuazione dell'amata prima parte, che arriva troppo tardi e che nessuno chiede più.

È sorprendente quanto bene cast e team armonizzino dieci anni dopo. Il set da apocalisse è perfetto. L'atmosfera da viaggio della prima parte riemerge. «Doppio colpo» è divertente, ma non raggiungerà lo stato di culto della prima parte. Anche se, la scena dopo i titoli di coda, dove appare un ospite molto speciale, ha del potenziale.


«Zombieland - Doppio colpo» uscirà nelle sale della Svizzera tedesca e in Germania il 7 novembre 2019. Nella Svizzera romanda già il 30 ottobre 2019. In Ticino, invece, il 14 novembre 2019.

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La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot». 


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