
Test del prodotto
digitec gioca a "Strange Brigade": Mangia il piombo, mummie, zombie e minotauri!
di Philipp Rüegg
Sparatutto in prima persona, jump 'n' run, gioco di carte: sebbene tutti e tre i generi si applichino a «Neon White», si tratta essenzialmente di un gioco speedrun. Ed è proprio in questo gioco che io e Simon ci sfideremo. La diretta sarà venerdì alle 13:00.
Il concetto è facile da spiegare: in «Neon White» corri e salti in un mondo di marmo celeste e lucente. Infatti, tu sei un demone che vuole guadagnarsi la permanenza nel regno di dio finendo altri demoni. O qualcosa del genere. Viene raccontato in una veste anime elegante, ma in realtà è del tutto secondario.
Ci sono quasi 100 livelli da padroneggiare nell'ultimo gioco del designer di «Donut County» Ben Esposito. Sembra molto, ma non lo è. Infatti, «Neon White» è un gioco speedrun: ogni missione richiede meno di un minuto, forse solo dieci secondi se sei veloce. Ci sono solo due condizioni: distruggere tutti i demoni sulla strada verso l'obiettivo ed evitare di essere colpiti, se possibile.
Raccogli le carte arma lungo il percorso. Con queste puoi sparare ai demoni o abbatterli. Ogni carta ha una caratteristica unica. Le carte pistola danno un salto in più quando le si lascia cadere, il fucile da cecchino ti catapulta in avanti e la mitragliatrice crea un proiettile esplosivo. Devi sfruttare queste abilità per raggiungere il traguardo il più rapidamente possibile. Nel nostro video puoi vedere se Simon è davvero il più veloce di tutto il paese o se io riesco a concludere lo streaming a testa alta. Preparati a un sacco di chiacchiere e di sproloqui (in tedesco).
Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.