
Retroscena
Apple, l'oro e il Regno di Mezzo
di Dominik Bärlocher
Huawei produce degli hardware pazzeschi. I dispositivi sono ben fatti, con un design pulito e ben rifinito, non sono certo cianfrusaglie di plastica; ciò è palpabile per chiunque tenga in mano un Huawei. L’unica pecca? L’interfaccia EMUI, che ha dei dettagli veramente bruttini. Oggi vi mostrerò un trucchetto per migliorare la vostra esperienza utente Android, rendendola più pulita.
Huawei, che è partita come fenomeno marginale, negli ultimi anni è riuscita ad uscire dal bozzolo, ottenendo un ruolo fondamentale nel mondo Android. Nel 2012 l’azienda, che è stata fondata nel 1987, è riuscita a rimpiazzare Ericsson come principale produttore di articoli di elettronica su scala mondiale. Tutto ciò è stato possibile grazie alla produzione di ottimi dispositivi, ma anche grazie a strategie marketing particolarmente intelligenti e ad una postazione unica sul mercato interno cinese.
Quando si tiene in mano uno smartphone Huawei e lo si guarda bene, la prima cosa che si pensa è che i designer della ditta di Shenzhen, Guangdong, sono affascinati da Apple e dal design della ditta di Cupertino. Soprattutto nella serie Honor si nota una spiccata ispirazione al design della Mela.
Le ispirazioni ad Apple si notano anche utilizzando il dispositivo. Infatti, come molti altri produttori Android, anche Huawei ha sviluppato un’interfaccia utente per il sistema operativo Android. Huawei chiama la sua interfaccia EMUI e attualmente è arrivata alla versione 3.1. La struttura del menù è praticamente identica a quella della Mela.
Il problema principale che risulta da questa Apple-izzazione, o l’unica cosa non bella, sono le icone. Infatti, le icone Android sono irregolari, mentre quelle di Apple si contraddistinguono da un quadrato con angoli arrotondati.
Huawei ha reagito nel modo seguente: ha deciso di proporre anche lei icone quadrate con gli angoli arrotondati e ha semplicemente colorato lo sfondo trasparente delle icone Android con uno dei colori dominanti dell’icona. Il risultato, chiaramente, il più delle volte è decisamente bruttino.
Per fortuna Android è open source. Ciò vuol dire che ognuno può avere una copia del codice sorgente del sistema operativo e può rielaborarlo. Adnan Ali, un codler del forum tuttofare di Android xda-developers ha pubblicato un pacchetto di icone chiamato PureIcons.
Questo pacchetto di icone non accede alla struttura profonda del sistema operativo, ma utilizza solo una funzione dell’interfaccia EMUI che Huawei ha lasciato deliberatamente aperta. In ogni caso non ci assumiamo alcuna responsabilità per eventuali danni o altro al tuo telefono. In generale, prima di iniziare, fai un backup di tutte le tue foto e di altri contenuti.
Sei pronto? Si parte:
Con PureIcons non vengono sovrascritte tutte le icone, ma l’interfaccia risulta comunque più tollerabile. Lo sviluppatore Ali deve sostituire ogni singola icona e le 2.4 milioni di app del Google Play Store non sono proprio poche. Troppe per un progetto a cui dedicarsi nel tempo libero.
Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.