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Il nuovo Macbook Pro 13 pollici dice addio alla farfalla

Apple ripara la tastiera del nuovo Macbook e crea un dispositivo che promette molto. Il nuovo Macbook Pro da 13 pollici vanta una Magic Keyboard e specifiche impressionanti.

«Best Ever»: sono queste le parole con cui è stato presentato il nuovo Macbook Pro da 13 pollici. Questa volta Apple fa pubblicità con un termine quasi satirico per la nuova tastiera. Perché quella a farfalla è acqua passata. Il nuovo Macbook Pro ha una una tastiera magica.

Ma non è tutto. Apple ha raddoppiato la memoria di tutte le versioni standard del Pro. Il nuovo bolide sfoggia nuovi processori di decima generazione, un display Retina con diagonale da 13 pollici, purtroppo con touch bar, ma per fortuna con touch ID e pulsante ESC separato.

Il problema della tastiera

Fino al Macbook Pro da 16 pollici dello scorso anno, Apple aveva puntato tutto sulla tastiera Butterfly. Nel contesto delle tastiere per laptop, non è stata poi così male, ma non ha riscontrato molto successo nel grande pubblico. Non «clicca» abbastanza e causa una miriade di errori di battitura, secondo le voci simpatiche. Mentre quelle più agguerrite dicono che non sia affidabile e che spesso si inceppi. Apple deve addirittura affrontare un’azione legale collettiva a causa della tastiera. Eppure Apple ha tenuto duro a lungo con la tastiera a farfalla, rielaborandola più volte, cosa che ha generato altre critiche, oltre a reazioni creative in merito agli errori di battitura dovuti alla farfalla.

La cosa è finita dall’uscita del MacBook Pro da 16 pollici di ultima generazione, anch’esso dotato della Magic Keyboard. La tecnologia di questa tastiera è completamente diversa e la sensazione mentre digiti è del tutto nuova. È meglio? Sì, assolutamente. La Magic Keyboard è probabilmente la migliore tastiera laptop sul mercato. È sicuramente la mia preferita. Ma è pur sempre una tastiera per notebook. Ovviamente, non si avvicina neanche lontanamente a una tastiera meccanica.

Ma Apple ora ha installato un pulsante ESC che può essere utile a tutti coloro che fanno tutto con il mouse – per inviare il comando «Annulla» o «Chiudi» al computer. Proprio come il tasto «Invio», generalmente viene accettato dai messaggi di errore, di avvertimento e dal sistema come «OK». Può essere una piccola cosa, ma nella vita di tutti i giorni fa un'enorme differenza.

Ma c'è ancora la Touch Bar. Ora con un pulsante di accensione separato che ospita anche il sensore di impronte digitali. Nel caso in cui Apple volesse aggiustare ancora qualcosa: posso riavere i tasti F per piacere? La Touch Bar sarà anche utile di tanto in tanto, ma non può competere con i comandi rapidi da tastiera.

La tastiera, in generale, è il tasto dolente di qualsiasi portatile. Su un PC, puoi sostituirla facilmente e rapidamente, ma con un portatile, sei legato alla tastiera del dispositivo. Nel caso del Macbook Pro da 13 pollici appena uscito, è bene che sia così.

Ehi, Siri, benvenuta nell'ecosistema

Poco è cambiato dal punto di vista del software. Il Macbook Pro funziona ancora con macOS. Ma dietro le quinte qualcosa si muove. Quando scegli l'ecosistema Apple, scegli l'ecosistema più funzionale di sempre. I dispositivi Apple collaborano tra loro in maniera praticamente ineccepibile.

Un esempio? Tu mi stai chiamando, il mio iPhone è in camera da letto e io sono davanti al mio Macbook e mentre scrivo questo articolo nell'angolo in alto a destra del mio schermo vedo che stai chiamando. A questo punto posso correre in camera da letto o rispondere alla chiamata direttamente dal mio Macbook. E posso aggiungere a questa rete anche un iPhone senza scheda SIM, su cui mi sono registrato con il mio Apple ID – sta squillando proprio adesso. E se dovesse sembrarmi troppo stupido continuare la conversazione con il mio iPhone, posso sempre passarla al mio iPad e usare quest’ultimo come altoparlante e microfono.

Può sembrare un espediente, ma si insinua rapidamente nella vita di tutti i giorni, al punto da non volere più farne a meno.

Finalmente dati chiari

Apple è nota per tenersi per sé i dati riguardanti le specifiche tecniche. Il nuovo è sempre «il 26% più veloce» o «il 17% migliore» rispetto al suo predecessore, che era già il 31% migliore o più veloce del precedente. Questo suona bene dal punto di vista del marketing, ma le cifre vere e proprie vengono pubblicate solo dopo sul sito ufficiale di Apple. Le cose sono cambiate. E ora sappiamo da subito che il nuovo 13 pollici ha una CPU Intel Core di decima generazione con prestazioni massime di 4,1 GHz, oltre ai processori di ottava generazione. Inoltre, Apple scrive che l'aggiornamento da un'architettura Dual Core a Quad Core fornirà prestazioni 2,8 volte più veloci. Ma non è tutto: la nuova scheda grafica Iris Plus offre l'80% di prestazioni grafiche in più.

Potrebbe sembrare inutile nella nostra quotidianità, visto che YouTube e compagnia bella funzionavano già bene con il Dual Core e la vecchia grafica. Ma Apple cita ancora qualcosa di entusiasmante: 4K Video Editing. Wow. Grazie mille!

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Anche il gaming dovrebbe funzionare. Ok. Ma in cambio, il nuovo Macbook è pienamente compatibile con l'Apple Pro Display XDR, il che significa che può visualizzare nitidamente una risoluzione 6K.

Per garantire che tutto funzioni senza problemi dal punto di vista della grafica, Apple punta sugli 8 GB o i 16 GB di RAM di serie, estendibili a un massimo di 32 GB. Questo dovrebbe rendere le virtual machine più veloci – è questo il problema? Non per me. E anche le «prestazioni in Photoshop dovrebbero «migliorare del 50%».

Ma arriviamo al punto: tu vuoi un Macbook? Allora prendi una delle versioni uscite quest’anno. Il modello più vecchio che potresti guardare ancora seriamente è il Macbook Pro da 16 pollici. Il nuovo Macbook Pro da 13 pollici offre molto a prima vista e ha una tastiera davvero buona. La sto usando proprio ora e la sensazione che provo nel digitare questo articolo è fantastica.

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Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.


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