Recensione

Grandi battaglie nella galassia: «Iron Marines» combina potenza di fuoco e tattica

Martin Jungfer
2.9.2023
Traduzione: Rebecca Vassella

Strategia in tempo reale senza aver prima studiato la base del gioco per tre semestri? Sì, ho imparato a giocare ad «Iron Marines» da solo. Soprattutto perché la battaglia per i pianeti nelle galassie aliene non manca di umorismo.

Mi mancano tre cose per i giochi AAA più recenti: l'hardware necessario, il tempo e il know-how. Per questo motivo ti presento giochi attuali e meno recenti che potrai provare anche tra una cosa e l'altra, su un tablet o un computer da ufficio.

Di recente ho scoperto «Fall of the Throne». In questo gioco si deve costruire un castello con delle difese e respingere abilmente gli attacchi notturni. Un gioco davvero bello, ma che si è concluso abbastanza in fretta.

Cercando qualcosa di simile, ho sfogliato il catalogo Apple Arcade e ho trovato «Iron Marines». Il gioco proviene da Ironhide, gli stessi sviluppatori che hanno creato «Kingdom Rush», un gioco di tower defense. Uscito nel 2017, «Iron Marines» non è proprio nuovissimo, ma neanche antiquato.

Di cosa tratta «Iron Marines»?

Il gioco di strategia in tempo reale mi manda su pianeti lontani in veste di comandante. Assieme a un eroe e alcune unità minori, devo salvare persone, difendere basi e distruggere un numero considerevole di alieni in varie missioni. Sul Pianeta Sagan-1, ad esempio, si tratta dei «fells». Nonostante il nome, non sono affatto soffici, ma pericolosi e fastidiosi. In seguito, appaiono alieni simili a robot.

C'è anche una sorta di storia, il che spiega perché ho un totale di 21 missioni da completare su tre pianeti nel corso del gioco. La storia è ben raccontata negli intermezzi comici. Ma non sono molto interessato. Sono qui per combattere. A proposito: non solo combatto 21 missioni principali, ma ci sono anche una serie di missioni bonus. Queste mi bastano per molte ore di divertimento.

Ci sono diverse missioni da completare su tre pianeti.
Ci sono diverse missioni da completare su tre pianeti.
Fonte: Martin Jungfer
Le strisce a fumetti mi forniscono un po' di contesto sul combattimento.
Le strisce a fumetti mi forniscono un po' di contesto sul combattimento.
Fonte: Martin Jungfer

Per completare con successo le mie missioni, scelgo un eroe o un'eroina tra un totale di 14. Li posso scegliere e cambiare per ogni missione. Tutti hanno abilità speciali e posso renderli più forti grazie a punti esperienza. Per non essere solo, posso reclutare vari compagni di lotta, da valorosi fanti a cecchini, a guaritori psicopatici o a mech con lanciafiamme. E non è tutto.

Apprezzo i miei compagni di squadra non solo perché combattono con me, ma anche perché reagiscono con frasi divertenti quando do loro un ordine. Ad esempio, una delle eroine grida «Listen and learn!» ai suoi compagni oppure a volte si lamenta con «I need a vacation». Un paio di spiriti che mi circondano con un'aura curativa pensano: «Good idea, human!» quando li mando in un altro posto. Inoltre, ci sono missioni in cui devo salvare dei civili. Un tecnico di laboratorio commenta regolarmente ciò che sta accadendo con affermazioni del tipo «I have a bad feeling about this». Non molto incoraggiante, ma divertente.

Com'è il gameplay?

«Iron Marines» si svolge su una mappa bidimensionale che devo esplorare. Così, a poco a poco, mi avventuro in un territorio prima sconosciuto. Di solito ho solo da tre a sei unità da comandare che invio alla loro posizione con un clic del tasto destro del mouse. Mentre si muovono, non possono sparare. Quindi una tattica sensata è quella di non farli muovere tutti insieme, in modo da non essere mai completamente indifesi. È inoltre consigliabile arruolare compagni che possono combattere i nemici a una distanza maggiore e compagni che possono resistere nel combattimento ravvicinato.

Qui il mio gruppo di battaglia è composto da un eroe, un paio di guaritori e un mech attaccabrighe.
Qui il mio gruppo di battaglia è composto da un eroe, un paio di guaritori e un mech attaccabrighe.
Fonte: Martin Jungfer

È pratico che io possa cambiare unità in qualsiasi momento durante la missione. Se la battaglia richiede dei marines con un'elevata potenza di fuoco, converto i cecchini scelti in origine con un clic. Ciò avviene con un'animazione divertente: per un breve periodo, le unità rimangono in mutande bianche prima dell'arrivo della nuova uniforme e del nuovo equipaggiamento.

I marines in fase di trasformazione.
I marines in fase di trasformazione.
Fonte: Martin Jungfer

Ogni unità ha un certo raggio in cui attacca automaticamente i nemici. Inoltre, posso contrassegnare in modo specifico i singoli nemici per distruggerli per primo. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, questo non è necessario, il che semplifica il controllo in combattimento. Il mio compito è piuttosto quello di mantenere le unità in una formazione promettente mentre avanzano. Tra l'altro, questo funziona un po' meglio con il mouse e la tastiera che sull'iPad, dove il mio dito a volte attiva l'unità sbagliata o la sposta un centimetro troppo vicino al nemico.

Se i miei compagni non sono sotto tiro, si rigenerano dopo poco tempo. Ma se un'unità è completamente distrutta, devo cercare aiuto. La base ha una specie di caserma dove posso scegliere ciò che mi serve. Ogni unità costa etherwatt, che viene automaticamente e regolarmente prodotto. Non devo preoccuparmi di costruire raffinerie o miniere di minerali. Devo solo costruire e potenziare torri di difesa per proteggere la mia base dalla distruzione.

Per le missioni riuscite, vengo ricompensato con punti ricerca o pezzi d'oro. Da un lato, posso investirli in ulteriori sviluppi delle mie armi, dall'altro posso acquistare armi particolarmente efficaci. Tra l'altro, anche campi minati autoreplicanti o cariche extra di etherwatt.

Durante la ricerca posso ottenere miglioramenti per le mie armi e torri.
Durante la ricerca posso ottenere miglioramenti per le mie armi e torri.
Fonte: Martin Jungfer

Se non riesci a proseguire o ti interessa leggere dei suggerimenti, «Pocketgamer» ha un buon elenco a proposito.

Come sono la grafica e il suono?

Trovo che non si noti l'età quasi biblica di «Iron Marines» (quasi sei anni). Ma non si tratta nemmeno della grafica più dettagliata. Mi piace lo stile individuale dei personaggi dei fumetti e dei pianeti: è senza tempo. Se uno ricorda un Marte selvatico, quello successivo è industrial chic, laghi acidi compresi. È ricco d'atmosfera. E se non dovessi prestare così tanta attenzione ai combattimenti, probabilmente troverei dettagli ancora più amorevoli, come il boss finale che rotea gli occhi da robot poco prima della sua distruzione.

Il boss finale pensa che nella galassia non ci sia abbastanza spazio per due super robot. Lo penso anch'io.
Il boss finale pensa che nella galassia non ci sia abbastanza spazio per due super robot. Lo penso anch'io.
Fonte: Martin Jungfer

Durante una battaglia, i miei marines e i loro aiutanti sparano costantemente da tutte le armi. Questi effetti sonori si mescolano ai loro commenti e a una musica di sottofondo ben riuscita, che non dà mai sui nervi ma trasmette tensione.

Conclusione

Ho scoperto il gioco «Iron Marines» in ritardo, ma mi ha davvero conquistato. Il gameplay facile da capire e le missioni impegnative sono perfette per distrarsi occasionalmente. Sebbene si consumino molte munizioni, è necessaria anche un'abilità tattica per non perdere tutti i compagni e fallire anche nei livelli più facili. Con molte eroine ed eroi diversi, decine di pericoli diversi e molte possibilità di aggiornamento, il gioco è anche vario.

Qui, lumache aliene con lingue di Venere attaccano una delle mie torri di difesa.
Qui, lumache aliene con lingue di Venere attaccano una delle mie torri di difesa.
Fonte: Martin Jungfer

«Iron Marines» è incluso nel catalogo Apple Arcade; in alternativa è possibile acquistarlo tramite Steam per Windows o MacOS per circa 10 franchi / euro. Ho testato il gioco su un iPad Air e su un Mac Mini M1.

Immagine di copertina: Martin Jungfer

A 16 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Giornalista dal 1997 con sedi in Franconia, sul lago di Costanza, a Obvaldo e Nidvaldo e a Zurigo. Padre di famiglia dal 2014. Esperto in organizzazione editoriale e motivazione. Focus tematico sulla sostenibilità, strumenti per l'ufficio domestico, cose belle in casa, giocattoli creativi e articoli sportivi. 


Videogiochi
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Recensione

    «Atomfall» alla prova: idea ottima, realizzazione migliorabile

    di Philipp Rüegg

  • Recensione

    «Indiana Jones e l'antico Cerchio» supera tutte le mie aspettative

    di Philipp Rüegg

  • Recensione

    «Split Fiction» alla prova: il miglior gioco cooperativo a cui abbia mai giocato

    di Philipp Rüegg

7 commenti

Avatar
later